L’ambasciatore russo a Parigi, Alexander Orlov, parlando ai microfoni di Radio France International ha detto che il presidente della Siria, Bashar al-Assad, sarebbe disposto a lasciare il potere, ma in maniera "ordinata e civile", secondo il piano di "transizione verso un regime più democratico" approvato nell’incontro di Ginevra. Ma Damasco nega che il presidente abbia intenzione di farsi da parte. Intanto la situazione è sempre più drammatica: "Mai vista una citta così deserta - ha detto il nunzio apostolico a Damasco, monsignor Mario Zenari -. A Damasco non circola nessuno, nemmeno i taxi. I
negozi sono chiusi, la gente ha paura. In alcuni quartieri è un bagno di sangue, è difficile avere notizie certe. Non abbiamo più parole -spiega- come Chiesa ogni giorno stiamo vicini alla gente. Si sentono colpi
di mitra ed esplosioni. Secondo alcune fonti -riferisce il Nunzio- ieri 20.000 siriani hanno attraversato la frontiera per rifugiarsi in Libano".
Ribelli conquistano frontiera con la Turchia
I ribelli siriani avrebbero strappato all’esercito il controllo di uno dei posti di blocco tra Siria e Turchia: la prova in un video, postato su You Tube, dove i militanti esultano buttando giù il poster di Assad che campeggia sull’edificio di frontiera. Il posto di blocco si trova di fronte alla località turca di Cilvegozu, nella provincia di Hatay, che ospita campi di rifugiati siriani. È il primo posto di blocco espugnato dai ribelli dall’inizio del conflitto. Una colonna di fumo nero si è alzata dal quartier generale della polizia sulla Via Khalid ibn al Walid a Damasco, secondo l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus). "Ci sono notizie di morti e feriti", aggiunge l’Organizzazione non governativa con sede a Londra.
Funerali di Stato in tv
Intanto la tv di Stato siriana mostra le immagini dei funerali delle vittime dell’attentato compiuto due giorni contro la sede della
sicurezza nazionale. Sono presenti tutte le personalità del governo e delle istituzioni.
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