"Dubbi sull'integrità dell'Unione Europea e sulla irreversibilità dell'Euro" non ce ne devono essere. Josè Manuel Barroso, presidente della Commissione Europea, nel suo discorso sullo Stato dell'Unione chiede che "i Paesi più deboli" non lascino trapelare dubbi "sulla loro volontà di fare le riforme, mentre quelli più forti" non diano aditi a discussioni "sulla volontà di restare insieme, con spirito di solidarietà".
Il numero uno dell'esecutivo di Bruxelles chiede poi che si smetta di dare "risposte frammentarie" a una crisi "finanziaria, economica e di fiducia politica" e illustri i passi che compirà la Commissione europea. Si procede "rapidamente" per istituire una tassa sulle transazioni finanziarie per i Paesi che daranno l'adesione alla cooperazione rafforzata. Fondamentale anche la lotta all'evasione fiscale, che "potrebbe portare molti miliardi in più al bilancio comunitario".
Come già Monti al forum Ambrosetti, Barroso parla dell'aumentare di "populismo ed estremismo", dovuto alla crisi del debito e striglia i governi, chiedendo che i vertici che "prendono decisioni importanti" non vengano smentiti il giorno dopo "dalle stesse persone" che hanno partecipato alle delibere.
Nessun dubbio sulla Grecia: se
"rispetterà gli impegni resterà nell’unione monetaria". Ma neppure sulla Banca Centrale: "Tutti devono rispettare l’indipendenza della Bce". E per il futuro - dice Barroso - occorre pensare a un'unione che sia anche politica.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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