Due naufragi, due fratelli I sopravvissuti della Costa ora passano per iettatori

Due naufragi, due fratelli I sopravvissuti della Costa ora passano per iettatori

Avere due figli non è poi così difficile, averne uno maschio e una femmina già è un po’ più difficile, averne due che finiscono entrambi a fare i ballerini sulle navi da crociera è ancora più difficile, ma averne uno sulla Concordia e una sull’Allegra, proprio nei momenti fatali dei naufragi, questa, riconosciamolo, è decisamente un’impresa memorabile, un record mondiale destinato a restare ineguagliato nei secoli.
Sul Guinness finisce con pieno diritto una famiglia inglese di Sutton Coldfield, West Midlands. Titolari della combinazione impossibile sono la signora e il signor Thomas. Due figli, due ballerini, due naufraghi nel giro di poche settimane, uno all’Isola del Giglio, l’altra in mezzo al Pacifico. Papà Mark, intervistato dal Daily Mail, appare legittimamente rintronato: «Siamo allibiti. Non posso credere che sia successo di nuovo. E stavolta sono ancora più preoccupato: nel caso di James sapevo che si trovava vicino alla costa e che si sarebbe messo in qualche modo al sicuro, ma pensare a Rebecca in mezzo al mare non mi lascia tranquillo».
Di James, il più piccolo, 19 anni, tutti avevano fatto la conoscenza nelle ore seguenti il capolavoro del creativo Schettino. Molti testimoni avevano dipinto questo ragazzo inglese, già ottimo ballerino nelle incantevoli serate della crociera, né più né meno come un nuovo eroe: proprio lui, sangue freddo e nervi saldi, aveva guidato tantissimi passeggeri in una lunga catena umana, per scendere lungo il fianco inclinato della Concordia incagliata.
«Cominciavamo solo ora a riprenderci dallo spavento - racconta la madre -: James è mentalmente provato, ma fisicamente sta bene. Certo non vuole tornare su una nave, almeno a breve, anche se di proposte ne ha. Adesso quest’altra notizia...».
Croci e crociere. Questa attività di famiglia, prendere il largo ballando sulle onde del mare, era considerata una grande opportunità dai due ragazzi. James aveva contratto il virus direttamenmte dalla sorella più grande, Rebecca, 23 anni. Lei è in giro per il mondo dal maggio scorso. Il lavoro sull’Allegra dura - sarebbe durato - fino a luglio. Ma a questo punto i genitori non vedono l’ora che l’esperienza si chiuda, con un altro lieto fine, il secondo in poche settimane. Poi, almeno per un lungo tempo, tutti con i piedi per terra.
Inutile nascondersi la verità: proprio qui, sulla terraferma, i fratelli ballerini dovranno vedersela con un’onda anomala molto particolare, non meno insidiosa. Basta fare un giro sui siti di mezzo mondo per cogliere il senso del loro prossimo futuro. Allego un commento preso dal sito nostro: «Ecco gli untori, ecco i menagrami, ecco i gatti neri. Siano messi in un sacco e gettati nel fiume. O quanto meno sia loro interdetta la salita su qualsiasi natante...».
Ci siamo capiti: James e Rebecca, smaltito lo spavento dell’incredibile doppietta, dovranno affrontare un fulgido domani da iettatori. Noi si ride e si scherza, ma chi va per cieli e per mari a queste cose è molto sensibile. Non che la superstizione sia esclusiva dell’umanità passeggera: basta farsi un giro tra stadi e teatri per comprendere quanto sia comunque diffusa, con riti e amuleti personalizzati posti ad argine contro le onde malefiche. Ma è in viaggio, dove le paure ancestrali dell’uomo si amplificano fino al livello massimo del terrore, che la suggestione si fa invadente. Ci sono compagnie aeree che nella numerazione dei sedili passano direttamente dal 16 al 18, stanche di vedere il 17 vuoto, immancabilmente rifiutato dalla spettabile clientela.


Così, con l’aria che tira in questo 2012 marinaro, già bisestile di suo, l'incredibile bis della famiglia Thomas suggerisce un inevitabile sondaggio: gentile crocierista, salirebbe su una nave che propone Rebecca o James sulla pista da ballo, magari Rebecca e James tutti e due insieme?
Personalmente, ho le idee chiare: tra una nave con i fratelli Thomas in pista e una nave con Schettino al timone, tutta la vita sulla prima.

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