Novità dall'India sul caso marò: la Corte suprema, che ha revocato le restrizioni imposte lo scorso mese all’ambasciatore italiano Daniele Mancini, si riunirà nuovamente il 16 aprile per discutere del caso dei due soldati italiani accusati di aver ucciso due pescatori indiani in un’operazione antipirateria al largo del Kerala. Lo riferisce il sito web del Times of India. Nell’ultima udienza, il 18 marzo scorso, la Corte aveva imposto il divieto di lasciare il paese all’ambasciatore in quanto il governo italiano aveva annunciato la propria intenzione di non rimandare in India i due marò, rientrati in Italia con un permesso di un mese concesso dalle autorità indiane in occasione delle elezioni politiche italiane del 24 febbraio. I due marò sono poi stati rimandati in India dal governo di Roma.
L’ambasciatore Mancini ha espresso "soddisfazione" per la decisione del presidente della Corte Suprema, Altamas Kabir, di restituirgli la libertà di circolazione, ma ha auspicato che ora si giunga alla costituzione di una Corte speciale che si occupi del caso dei marò con la modalità del "fast track", cioè con un processo il più rapido possibile. Mancini si è detto infine fiducioso che "da parte delle varie componenti dell’Amministrazione indiana si dia seguito alle disposizioni della Corte Suprema" che ancora oggi ha chiesto l’immediata costituzione di una Corte speciale come previsto dalla sentenza del massimo tribunale indiano del 18 gennaio 2013.
Intanto, contrariamente a quanto era stato detto, si apprende che l’India non ha incaricato l’Agenzia di
investigazione nazionale (Nia) - gli 007 indiani che si occupano di reati contro la sicurezza nazionale creati dopo gli attentati terroristici di Mumbai del 2008 - di avviare le nuove indagini sul caso dei marò.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.