Marò, permesso di quattro settimane per votare alle elezioni

Latorre e Girone, trattenuti da un anno in India con l'accusa di omicidio, potranno rientrare in Italia per quattro settimane. Permesso accordato tra le polemiche

I marò italiani Salvatore Girone e Massimiliano Latorre
I marò italiani Salvatore Girone e Massimiliano Latorre

Alla fine la Corte suprema indiana ha dato il suo placet. I marò italiani, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, potranno tornare in Italia con un permesso che gli consentirà di votare per elezioni politiche che si svolgeranno domenica e lunedì.

I militari saranno in patria per quattro settimane. Quello concesso dal tribunale è il secondo permesso in poco tempo. Latorre e Girone, che da un anno si trovano prigionieri in India, con l'accusa di avere ucciso due pescatori indiani, scambiati per pirati, erano rientrati in Italia anche per le vacanze natalizie.

La Corte suprema ha chiesto ai fucilieri del San Marco di firmare una carta che ricordi i loro obblighi nei confronti della giustizia indiana. Per il loro ritorno in Italia è stata chiesta anche la garanzia dell'ambasciatore italiano, Daniele Mancini.

Il permesso non è però arrivato senza polemiche. Il vice procuratore dello Stato P.P. Malhotra, ha espresso la sua contrarietà, facendo presente che la petizione per il ritorno doveva essere presentata da Latorre e Girone, che sono ancora sotto processo per omicidio e che esisste una denuncia della polizia del Kerala a loro carico.

538em;">Il presidente del Consiglio, Mario Monti, ha accolto la notizia "con grande soddisfazione", parlando di un "importante segnala" per una "positiva soluzione" della vicenda che vede coinvolti i due italiani.

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