Un esercito di donne troppo belle e affascinanti è poco credibile. Questa l'opinione di Lynette Arnhart, il colonnello dell'esercito americano che, in una email privata inviata ad altri ufficiali, ha sostenuto tenacemente la propria tesi innovativa: "C’è una tendenza generale a selezionare donne di bell'aspetto per le foto da accompagnare a un articolo. Sarebbe necessario, per noi, selezionare donne più comuni per la nostra strategia di comunicazione".
In poche parole, servono ragazze bruttine o nella media per pubblicizzare l'arruolamento e per sostenere l'importanza del coinvolgimento di figure femminili nel contesto militare. "In generale, le donne brutte sono percepite come competenti, mentre per quelle belle si crede che abbiano usato il loro aspetto per andare avanti", ha affermato l'ufficiale che è alla guida di un'equipe di analisti incaricati di studiare il modo migliore per integrare le donne nei ruoli di combattimento, a loro preclusi fino a pochi mesi fa.
"Certe foto indeboliscono il messaggio", ha proseguito indefesso il colonnello citando come esempio eclatante la foto di una soldatessa sporca di fango, usata dalle agenzie la scorsa primavera: "Manda un messaggio molto diverso: quello di una donna che vuole fare il lavoro sporco necessario per portare a termine il compito". L'avvenenza femminile potrebbe dunque essere percepita come strumento poco "pulito" per raggiungere secondi fini.
La posizione di Arnhart è stata sostenuta dal colonnello Christian Kubik, che ha spedito l’email ad altri ufficiali del Tradoc, il comando che si occupa dell'addestramento e indottrinamento dei soldati americani, aggiungendo una nota: "Quando scegliamo le foto che rendono le donne affascinanti, danneggiamo i nostri stessi sforzi. Per favore, usate foto realì, comuni, non eccezionali".
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