Ancora scintille tra Parigi e Bruxelles. Stavolta le fa esplodere il primo ministro francese in persona, Jean-Marc Ayrault, che prima usa toni concilianti - La Francia "crede all'Europa" - ma poi lancia la bomba: "Non siamo gli yes man dell'Europa". È l'ultimo capitolo di una battaglia culminata appena 24 ore prima nell'attacco del ministro per il Rilancio Produttivo, Arnaud Montebourg al presidente della Commissione Ue, Josè Manuel Barroso, definito "carburante del Front National (l'estrema destra francese, ndr) e di Beppe Grillo". Il ministro più a sinistra del governo di Parigi ha insomma accusato l'Europa e il suo principale rappresentante di fomentare i populismi con le sue ricette anti-crisi. Chiamato pesantemente in causa, il leader della Commissione europea aveva replicato: «Certi sovranisti di sinistra dicono esattamente le stesse cose dell'estrema destra. Certi responsabili politici dovrebbero capire che non è attaccando l'Europa, o cercando di fare della Commissione europea il capro espiatorio delle loro difficoltà, che andranno molto lontano».
Ieri una nuova puntata della saga.
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