Siria, gli attivisti denunciano: "L'esercito usa gas nervini"

Nuovi bombardamenti alla periferia di Damasco: almeno 1300 i morti. Gli attivisti: "Tanti bambini soffocati". Il governo nega di aver usato armi chimiche contro i ribelli

Siria, gli attivisti denunciano: "L'esercito usa gas nervini"

Arrivano nuove accuse da parte degli attivisti nei confronti del governo siriano. "Centinaia di martiri e di feriti, tra cui donne e bambini, sono il risultato del barbaro uso di gas letali da parte del regime criminale nelle città dell’est Ghouta", denunciano i Comitati locali di coordinamento siriani, spiegando che le informazioni provengono dai centri medici della regione. I morti sarebbero almeno 1300 secondo attivisti e testimoni locali.

"La maggior parte delle vittime sta morendo soffocata, i cuori si stanno fermando, hanno gli occhi dilatati, difficoltà respiratorie, contrazioni muscolari, delirio. La maggior parte di loro sono paralizzati, non riescono a muoversi. Sfortunatamente, la maggior parte di loro sono donne e bambini", racconta al Guardian un attivista dell’opposizione siriana.

Il governo nega però attraverso la tv di Stato qualsiasi attacco con armi chimiche. "Non c’è niente di vero", ha affermato una fonte secondo cui le notizie dell’attacco chimico a est della capitale sono state diffuse per distrarre gli esperti della missione Onu, che si trovano nel Paese proprio per accertare l’eventuale utilizzo di armi chimiche, e al momento impegnati in verifiche nel nord del Paese.

Nella notte la zona alla perifieria di Damasco è stata al centro di bombardamenti da parte dell'esercito, come denuncia l’Osservatorio siriano per i diritti umani secondo cui "dopo mezzanotte, le forze del

regime hanno intensificato le operazioni militari, ricorrendo all’aviazione e ai lanciagranate, causando decine di morti e feriti". L'organizzazione non parla comunque di armi chimiche e riferisce di un centinaio di vittime.

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