La Turchia ha annunciato che si rivolgerà alla Nato per l’abbattimento di un suo F-4 da parte contraerea siriana, dopo aver accertato che è avvenuto "nello spazio aereo internazionale". Dal canto suo il governo di Bashar Al Assad sostiene, invece, che l'aereo aveva sconfinato e parla di scontri con uomini armati provenienti dal territorio del Paese vicino. Di questa spinosa vicenda discuteranno domani i ministri degli Esteri dell'Unione europea e martedì la Nato. La tensione sale alle stelle.
Il ministro degli Esteri di Ankara, Ahmet Davutoglu, ha spiegato che il caso sarà sottoposto agli alleati sulla base dell’articolo 4 del Trattato atlantico che prevede consultazioni nel caso di minacce all’integrità territoriale o alla sicurezza di un membro dell’Allenza. Davutoglu ha affermato in un’intervista all’emittente Trt che la decisione è stata presa dopo che un’inchiesta è arrivata alla conclusione che l’abbattimento è avvenuto "nello spazio aereo internazionale, a 13 miglia nautiche dalla Siria". In precedenza il regime siriano aveva sostenuto che il jet si trovava nel suo spazio aereo e Ankara non lo aveva escluso. Il ministro degli Esteri turco ha lanciato un duro attacco al regime siriano affermando che l’F-4 stava solo testando un radar interno turco e non era in alcun modo una minaccia per la Siria e aggiungendo di non credere alla versione di Damasco secondo cui la contraerea non aveva identificato l’aereo come turco.
La portavoce della Nato a Bruxelles, Oana Lungescu, ha confermato che la Turchia ha chiesto consultazioni in base all’articolo 4 del Trattato di Washington: "In base all’articolo 4 ciascuno degli alleati può chiedere consultazioni quando ha l’impressione che la sua
integrità territoriale, la sua indipendenza politica o la sua sicurezza viene minacciata". L’argomento verrà affrontato domani dall’Unione europea, ha detto una fonte del ministero spagnolo degli esteri, a Madrid.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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