La riunione dei ministri degli Esteri della Nato ha dato l'approvazione necessaria per lo schieramento dei missili Patriot in Turchia, alla frontiera con la Siria. Ankara aveva fatto richiesta all'Alleanza Atlantica negli ultimi giorni di novembre, preoccupata da un possibile dilagare del conflitto che da mesi stravolge il Paese confinante. E nel corso dell'incontro odierno è arrivato un sì che era dato quasi per scontato.
La notizia, proveniente da fonti diplomatiche, dovrebbe essere confermata ufficialmente in serata anche dal segretario generale, Anders Fogh Rassmussen. Questo pomeriggio aveva sottolineato che i missili sarebbero stati schierati soltanto per scopi difensivi. Il timore di chi - come la Russia, alleato della Siria - si opponeva allo schieramento delle batterie, era che fossero utilizzati per la creazione di una no-fly zone o per attacchi nei confronti di Damasco.
Un altro nodo da sciogliere era la definizione delle nazioni che avrebbero fornito i missili.
A spedire i Patriot in Turchia, dove nei giorni scorsi un team della Nato ha svolto un sopralluogo, alla ricerca di possibili aree di dislocazione, saranno Germania, Olanda e Stati Uniti. Il comando operativo sarà assunto dal Comandante supremo alleato della Nato in Europa. I soldati turchi - era già stato detto ieri - non hanno le conoscenze necessarie a far funzionare da soli il sistema missilistico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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