Lo scontro tra le diverse fazioni ribelli nella Siria settentrionale continua. I gruppi legati ad al-Qaeda e i combattenti curdi si fanno la guerra da settimane, uniti nella lotta contro il governo di Bashar al-Assad, ma divisi sui restanti fronti, compreso il futuro del Paese, per cui gli jihadisti vorrebbero l'istituzione di un emirato.
La lotta tra i due gruppi, nelle zone vicino al confine con la Turchia e specialmente nella città di Ras al-Ayn, ha provocato vittime in entrambi gli schieramenti. Anche l'uccisione di Issa Hisso, leader curdo ucciso a fine luglio da un'autobomba, è stata attribuita ad un'azione dei gruppi vicini ad Al-Qaeda, che hanno un ruolo importante nell'opposizione al governo di Damasco.
Gli scontri, che non accennano a smettere, hanno fatto muovere oggi anche Masoud Barzani, presidente della regione autonoma del Kurdistan iracheno e leader del partito democratico del Kurdistan (KDP), che ha annunciato un possibile intervento in difesa dei curdi siriani.
"Se, come sembra - ha detto - ci sono cittadini innocenti, tra cui donne e bambini curdi, sotto minaccia di morte, la regione del Kurdistan iracheno è pronta a difenderli".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.