Il presidente del Cnt libico, Mustafa Abdel Jalil, ha minacciato di fare ricorso all’uso della forza per bloccare la richiesta delle tribù della Cirenaica di creare un’autonomia amministrativa della regione orientale. «Noi non siamo disposti a vedere la Libia divisa e siamo pronti a rispondere in ogni modo, anche con la forza», ha affermato il leader del Cnt alla tv «Libya al-Hurra». Successivamente, Jalil ha chiesto alle tribù di Bengasi «di avviare un dialogo con il Cnt perchè dovrebbero sapere che ci sono elementi del vecchio regime di Muammar Gheddafi che tentano di sfruttare questa situazione a loro vantaggio». Martedì si è riunita a Bengasi un’assemblea delle tribù della regione che hanno proclamato l’autonomia amministrativa della Cirenaica. Tripolitania e Cirenaica furono occupate dagli italiani nel 1912.
Non siamo disposti a dividere la Libia», ha sottolineato Jalil. Riunito a Bengasi, il «Congresso del popolo della Cirenaica» ha dichiarato martedì l’autonomia dal governo centrale, invocando un sistema federale e dando vita ad un consiglio alla cui guida è stato scelto Ahmed Zubair al-Senussi, pronipote dell’ultimo re libico Idris nonchè uno dei leader della rivolta contro il Colonnello. Proprio dalla Cirenaica era partita la rivoluzione che ha condotto alla fine del regime di Muammar Gheddafi.
Jalil, che si trova a Misurata per illustrare la fine dei lavori sulla carta nazionale che servirà da base per la futura Costituzione, ha accusato ieri «alcuni Paesi arabi» di «fomentare e finanziare la sedizione», bollando la nascita del consiglio provvisorio di Bangasi come «l’inizio di una cospirazione.
È una vicenda molto pericolosa» contro la nuova Libia. Insomma, sembra che le funeste profezie del defunto rais di Libia, Muammar Gheddafi, sembrano sempre più avverarsi. Il Colonnello aveva pronosticato la «somalizzazione» del Paese, disarticolato dalle divisioni interne.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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