Turchia, si vota alle amministrative

Cinquanta milioni alle urne, il partito del premier in vantaggio ad Istanbul ed Ankara. Disordini vicino al confine siriano

Turchia, si vota alle amministrative

Il partito del premier turco Recep Erdogan è dato in vantaggio a livello nazionale con poco meno del 48%, quando le schede scrutinate sono il 36%. Erdogan è avanti anche nelle elezioni amministrative di Istanbul ed Ankara: ad Istanbul, con l'11% delle sezioni scrutinate, il partito del premier, l'Akp, è dato in vantaggio con il 52,7% contro il 38,8% del Chp, il principale partito d'opposizione, laico e nazionalista. Nella capitale Ankara, invece, dove il campione rilevato sinora è del 15%, l'Akp si sta imponendo con il 45,1% contro il 43,2% del Chp. Tanto ad Istanbul quanto ad Ankara i sindaci uscenti, in entrambi i casi del partito del premier, hanno già annunciato la vittoria dell'Akp. A Smirne, terza città del paese, il Chp è invece in vantaggio con il 51,8% contro il 35,2% del partito di governo.

Oltre cinquanta milioni di cittadini sono stati chiamati ad esprimersi sul rinnovo di centinaia di amministrazioni locali: si tratta di un test decisivo per il premier Recep Erdogan, che prova a misurare il suo consenso in vista delle politiche dell'anno prossimo.

Nonostante i numerosi casi che - dalle proteste di Gezi Park dello scorso anno al più recente blocco di Twitter e Youtube da parte del governo - hanno messo in discussione, anche a livello internazionale, l'autorevolezza di un uomo che governa il paese ininterrottamente da undici anni, i sondaggi non sono poi così sfavorevoli a Erdogan come si poteva pensare fino a qualche giorno fa. Il premier gode dell'appoggio della classe media musulmana, che vede con favore la sua intransigenza in materia religiosa e nonostante gli scandali legati alla corruzione e la crisi della Lira turca, rimane pur sempre il protagonista di un decennio che ha visto la Turchia crescere in maniera esponenziale a livello globale.

Inoltre il partito del premier, l'Akp, può contare sulle divisioni interne alle opposizioni, che tra l'altro non riescono ad esprimere una valida alternativa di centrodestra. C'è molta attesa per le consultazioni a Istanbul e nella capitale Ankara, le piazze più importanti per sondare il consenso del premier. I sondaggi per ora danno l'Akp in vantaggio su tutti i partiti avversari, ma sarà comunque importante verificare con che percentuale Erdogan riuscirà ad imporsi.

Si tratta di un responso importante, infatti, perché l'anno prossimo sono in programma le elezioni politiche, alle quali l'attuale premier, già eletto tre volte, non potrebbe presentarsi in base a una legge che vieta di correre per un quarto mandato. Ma c'è di più: in agosto sono previste anche le elezioni presidenziali, e a questo punto per Erdogan si impone una scelta. Modificare la costituzione e cambiare i limiti di mandato per potersi candidare un'altra volta come primo ministro, o rafforzare i poteri del presidente, ora detentore di un potere poco più che cerimoniale, e candidarsi alla poltrona più alta?

In attesa del responso delle urne, Erdogan deve confrontarsi con le accuse dell'opposizione, che dice di temere brogli elettorali. Il candidato sindaco ad Ankara per l'opposizione, Mansu Yavas, ha dichiarato che la gente teme che le elezioni siano truccate, e il capo dell'opposizione Kemal Kilicdaroglu lancia l'allarme dicendo che Erdogan è "pronto a tutto" pur di restare al potere.

Durante la giornata di oggi, in alcune zone del paese si sono verificati gravi disordini: in una sparatoria tra due famiglie rivali in un villaggio vicino al confine con la Siria sono rimaste uccise sei persone, mentre

altre due sono morte in un villaggio vicino. A Istanbul, esponenti del gruppo femminista "Femen" hanno protestato contro il governo facendo irruzione a seno nudo nel seggio elettorale del premier Erdogan.

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