Nuovo anno ma vecchie battaglie per le organizzazioni non governative che operano nel Mediterraneo. Il governo italiano ha abbattuto di circa il 60% gli ingressi di irregolari nel nostro Paese via mare, grazie agli accordi stretti con i Paesi di origine e di partenza, ma anche a misure di deterrenza. Il 2024 si è chiuso con 66.317 migranti sbarcati nel nostro Paese, contro i 157.651 del 2023 e i 105.131 del 2022. L'obiettivo del governo è quello di ridurre ulteriormente il numero degli arrivi nell'anno che è appena entrato ma le intenzioni delle Ong del mare sembrano essere di tutt'altro segno.
"Risoluzione 2025: fino a far cadere tutti i confini", è il proposito lanciato dall'organizzazione tedesca Sea-Watch, particolarmente attiva nel Mediterraneo per il trasporto dei migranti recuperati in mare in Italia. "Risoluzione", in questo caso, da intendersi come "obiettivo" e quello dell'organizzazione appare come un manifesto, una dichiarazione di intenti che pone il livello politico prima di quello solidale, intervenendo nella gestione amministrativa dei singoli Stati e dell'Unione europea. Il 2025, però, dovrebbe andare in senso opposto, in quanto l'Europa sembra determinata a intervenire in modo deciso nelle sue politiche legate all'immigrazione con norme più severe contro quella irregolare e i trafficanti di uomini. "Il tempo passa inesorabile, ma il 2024 ha purtroppo rivelato che l'odio nei confronti dei migranti è la tendenza più vergognosa dell'Europa. I confini causano ogni giorno morti e la brutalità verso coloro che fuggono è solo aumentata", scrive ancora l'organizzazione.
In un secondo messaggio collegato al primo, poi, dopo aver pubblicato il manifesto la Ong ha esplicitato il suo appello: "Abbiamo bisogno di una resistenza radicale alla Fortezza Europa. Abbiamo bisogno di una solidarietà radicale con le persone che attraversano quotidianamente i confini". L'invito sembra a contrastare con maggiore convinzione le politiche europee che vanno nella direzione della tutela dei cittadini, sia a livello sociale che di sicurezza. "Abbiamo bisogno di un impegno intransigente per l'autodeterminazione, la dignità e i diritti di tutte le persone in movimento. Combattiamo finché tutti saranno liberi, finché tutti i confini non cadranno", si conclude il messaggio.
La "caduta dei confini" è uno degli obiettivi dichiarati, che permetterebbe la libera circolazione e l'abolizione di reati come quello di clandestinità e, di conseguenza, la decadenza di istituti quali il rimpatrio. Questo è un messaggio pubblicato dalla tedesca Sea-Watch ma ci sono state anche altre organizzazioni che, in diverse occasioni, hanno professato la politica no-border.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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