Migranti, Bruxelles riconosce il successo dell'Italia: "Incoraggiati dai risultati nel Mediterraneo"

Il nuovo corso in Ue non smentisce il primo e il lavoro del governo di Giorgia Meloni in tema di riduzione degli sbarchi continua a essere apprezzato: "Partenariati win-win"

Migranti, Bruxelles riconosce il successo dell'Italia: "Incoraggiati dai risultati nel Mediterraneo"
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A Mirabella Eclano, in provincia di Avellino, è in corso il G7 degli Interni presieduto da Matteo Piantedosi. Presenti anche il vicepresidente per la Promozione dello stile di vita europeo, Margaritis Schinas, e la Commissaria per gli Affari interni, Ylva Johansson. Schinas, a margine dei lavori del G7, ha affrontato i principali temi dell'attualità, anche le migrazioni. Da parte del vicepresidente della Commissione Ue c'è stato anche un plauso al lavoro fatto da Giorgia Meloni negli ultimi due anni in ordine alla gestione dei flussi migratori provenienti dal nord Africa. Il premier italiano è arrivato a Palazzo Chigi a ottobre del 2022, quando in Europa il tema delle migrazioni era in fondo all'agenda. Con caparbietà ha dimostrato che, invece, è fondamentale per l'intera Unione e oggi gran parte dei Paesi cercano di seguire l’esempio italiano, che con l'esecutivo in carica ha ridotto nettamente il flusso lungo la rotta del Mediterraneo centrale.

"Continueremo il nostro lavoro con i Paesi di origine e di transito per stringere partenariati win-win che li aiutino a creare condizioni migliori per la loro popolazione, invece di spingerli nelle mani dei trafficanti. E faremo tutto il possibile con i Paesi rappresentati qui nel G7 per far sì che questa partnership duri nel tempo. Siamo incoraggiati dai risultati ottenuti finora, soprattutto sulla rotta del Mediterraneo centrale", ha dichiarato Schinas. Il vicepresidente Ue si è detto comunque preoccupato per quello che potrebbe accadere in Medio Oriente, con un flusso di persone che potrebbero lasciare le zone del conflitto per riversarsi sui barconi in direzione di Cipro, che in quello scenario risulta essere il Paese più esposto. "Ci stiamo preparando contro la possibilità di un flusso di rifugiati dal Medio Oriente", ha spiegato Schinas. "Cerchiamo il più possibile diplomaticamente di sostenere gli americani e gli altri che la pensano come noi per un cessate il fuoco e pensiamo che il cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi sarebbero il miglior elemento possibile per disinnescare la tensione della situazione che stiamo affrontando", ha concluso.

Ma nel discorso fatto dal vicepresidente Ue c'è stato spazio anche per l'allarme terrorismo, che può essere considerata come l'altra faccia dell'immigrazione, che si oppone alla necessità di accogliere chi scappa dalla guerra. "Siamo in stato di allerta, non è business as usual.

Sia noi che gli Stati membri e le nostre agenzie stiamo raccogliendo informazioni, siamo in contatto permanente e in tempo reale, stiamo rilevando cosa sta succedendo, ora ancora di più perché lunedì ricorre il primo anniversario del 7 ottobre", ha dichiarato Schinas, aggiungendo che "stiamo cercando di fare il più possibile per rafforzare il nostro processo di stabilizzazione sul campo in Libano".

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