Nonostante lo stallo sul dossier dei migranti, bloccato dalle posizioni politiche assunte da Ungheria e Polonia, il Consiglio europeo procede con i lavori e non si sono trovate complicazioni per quanto concerne il dossier dedicato alla Tunisia. I leader hanno adottato le conclusioni sulle "relazioni esterne e sul Mediterraneo orientale", ovvero il capitolo che considera l'accordo in fase di negoziazione con la Tunisia come un modello da replicare in futuro "coi partner della regione". Il Consiglio, si legge, "ha avuto una discussione strategica sui rapporti con il vicinato meridionale e saluta con favore il lavoro svolto per una partnership con la Tunisia benefica per entrambe le parti".
L'accordo ha soddisfatto le richieste di tutti e, nelle conclusioni, si legge che "in tale contesto, il Consiglio europeo accoglie con favore il lavoro svolto su un pacchetto di partenariato globale reciprocamente vantaggioso con la Tunisia, basato sui pilastri dello sviluppo economico". Questi pilastri, si specifica, sono legati al contesto "degli investimenti e del commercio, della transizione energetica verde, della migrazione e dei contatti interpersonali, e sostiene la ripresa del dialogo politico nel contesto dell'accordo di associazione Ue-Tunisia". Se i progetti andranno nella giusta direzione, non è escluso che in passato possano replicarsi con altri Paesi.
Gli accordi con la Tunisia sono fondamentali nell'ottica di rallentare gli arrivi di migranti in Italia e, quindi, in Europa. Dall'inizio dell'anno i barchini registrati in entrata nel nostro Paese sono partiti prevalentemente da Sfax e dai porti vicini e negli ultimi tre giorni sono stati quasi 4mila quelli sbarcati, per lo più subsahariani. La Tunisia è il Paese di passaggio tra gli Stati subsahariani e l'Europa ed è qui che si ammassano decine di migliaia di irregolari in attesa di prendere il mare. Adottare misure per il controllo in Tunisia non è fondamentale solo per aumentare i controlli in ingresso in Europa ma soprattutto per ridurre il numero di morti in mare che, per una logica statistica, aumentano al crescere delle partenze.
Durante il Consiglio sono state adottate anche le conclusioni sulla Turchia: "Ricordando le sue precedenti conclusioni sulle relazioni dell'Ue con la Turchia, comprese quelle del giugno 2021 e la dichiarazione del marzo 2021, e alla luce delle recenti elezioni in Turchia, il Consiglio Europeo invita l'Alto rappresentante e la
Commissione a presentare una relazione sulla situazione delle relazioni Ue-Turchia, sulla base degli strumenti e delle opzioni individuati dal Consiglio Europeo e al fine di procedere in modo strategico e lungimirante".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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