Ilaria Salis non demorde e continua, nonostante sia un esponente politico, un rappresentante istituzionale, a giustificare l'illegalità. Certo, non stupisce visto che Avs l'ha candidata per sottrarla al processo in corso a suo carico in Ungheria e visti anche i suoi precedenti con la giustizia. L'ultimo suo monologo in favore di chi occupa le case, che quindi commette un reato, è stato pubblicato questa mattina da parte dell'europarlamentare, che ha girato il video in maniera molto rudimentale nel quartiere Giambellino di Milano. Cappello in testa e piumino azzurro corto in vita, l'esponente di estrema sinistra al parlamento europeo, si è esposta ancora una volta in vista della sentenza del processo "Robin Hood", prevista per domani al tribunale di Milano. Gli imputati sono gli appartenenti del "Comitato Abitanti Giambellino-Lorenteggio" e sono accusati di associazione a delinquere per aver occupato illegalmente le case del quartiere popolare.
Salis mostra gli edifici di un cortile del quartiere, evidentemente poco manutenuti ma anche degradati per incuria di chi li abita. "Spazi comuni abbandonati al degrado, stabili fatiscenti", denuncia l'europarlamentare, che poi mostra una porta d'ingresso blindata con alcune lamiere, utilizzate per evitare che possa essere occupata. Ma secondo lei, quello è sinonimo di fatiscenza del palazzo e non una forma di tutela per evitare che i "compagni" che lei difende possano prenderne possesso. In quel cortile, prosegue Salis, ci sono "tantissime case lasciate vuote" e questa condizione, aggiunge, "è tutta colpa degli enti gestori" che, "oltre a non provvedere alla manutenzione degli spazi non assegnano neanche le case a chi ne avrebbe diritto".
E questa, secondo lei, è una valida motivazione per giustificare le occupazioni abusive degli immobili. "Anni fa in queste vie si costituì una comunità solidale", prosegue Salis, presentando il comitato ora a processo come se fossero stati dei Santi in terra: "Aprì un doposcuola, una mensa popolare e un corso di italiano". Poi, oltre a tutto questo, gli stessi andavano per i palazzi a sfondare le porte per occupare gli appartamenti liberi. Però, dice Salis, "li ripuliscono e li sistemano, fanno i lavori, imbiancano e spesso devono anche sostituire i sanitari". Secondo lei, rompendo i sanitari, l'ente titolare le rende inagibili per le assegnazioni ma, in realtà, quando la casa viene legittimamente consegnata a un affittuario, questa viene resa abitabile con tutto ciò che è necessario avere. Anche i sanitari nuovi. Gli unici che non hanno diritto alle ristrutturazioni a spese della comunità sono gli occupanti abusivi.
Il discorso dell'eurodeputata non contempla in nessun momento che tutto questo sia illegale eppure, semplicemente, chi occupa una casa prende possesso di un immobile che non è suo, togliendone la disponibilità ai legittimi proprietari. E il fatto che in questo caso siano enti partecipati non è un'attenuante. Anzi, nonostante gli occupanti siano così buoni di cuore, nell'immaginario della Salis, nel mondo reale "la magistratura ha trasformato quella che era una comunità solidale in una pericolosa associazione a delinquere. Hanno trasformato in un crimine quello che è uno slancio generoso e collettivo per migliorare le proprie condizioni di vita e quelle altrui". La notizia, per la signora Salis, è che non è stata né la procura né il tribunale a "trasformare" l'occupazione in un rato: lo è per le leggi dello Stato e chiunque si renda responsabile di tale azione è perseguibile dalla giustizia.
L'Italia ha eletto in parlamento un eurodeputato che, oltre a non conoscere i fondamenti legislativi dello Stato, giustifica i reati per pura ideologia: nessuno da quelle parti si dissocia da simili posizioni?
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