"Il parlamento Ue non sia un paradiso per criminali". L'affondo ungherese sulla Salis

I deputati ungheresi fanno intendere che la giustizia del loro Paese tenterà di chiedere la revoca dell'immunità di Ilaria Salis per proseguire il processo

"Il parlamento Ue non sia un paradiso per criminali". L'affondo ungherese sulla Salis
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Al via al Parlamento europeo i lavori preliminari della nuova legislatura, che vede anche la presenza di Ilaria Salis. In questi giorni, la nuova deputata europea eletta tra le fila di Avs, si trova proprio al parlamento europeo per espletare le prime pratiche ma sul suo capo pende la spada di Damocle di una possibile revoca dell'immunità. L'Ungheria non si tirerà indietro e si sta preparando a chiedere l'istanza di revoca dell'immunità parlamentare al Parlamento europeo, al quale Salis ha già fatto il suo appello chiedendo che non venga accolta. Ma dal Paese di Viktor Orban sono determinati a fare tutto ciò che in loro potere per evitare che il processo slitti e venga ripreso tra 5 anni e vorrebbero che Salis continuasse a confrontarsi con la giustizia tedesca.

"Speriamo che il Parlamento europeo revochi l'immunità di Ilaria Salis, in modo che non sia in grado di sfuggire alla giustizia", hanno dichiarato i deputati Fidesz-Kdnp. "Sulla base della sua immunità, il tribunale ha sospeso il procedimento contro di lei ai sensi del diritto internazionale pertinente, l'ha liberata dagli arresti domiciliari e lei è tornata in Italia", prosegue la nota. Salis sostiene che la sua candidatura abbia lo scopo di ottenere un processo giusto ed equo ma, fino a questo momento, l'unico risultato ottenuto dall'insegnante precaria è quello di averlo sospeso, quel processo. Che è forse questo il vero scopo, anche perché potrebbe rinunciarvi spontaneamente all'immunità, come hanno fatto altri prima di lei, e proseguire il processo con lo status di eurodeputata, che è sicuramente una garanzia enorme di equo processo. Ma lei non è intenzionata.

"Rispettiamo la decisione del popolo italiano", dicono ancora nella nota i deputati ungheresi. "Faremo tutto il possibile per far sì che un tale abuso dell'immunità parlamentare non avvenga di nuovo in futuro", proseguono gli eletti di Fidesz-Kdnp.

"Il Parlamento europeo non dovrebbe essere un paradiso per i criminali, chiamali Eva Kaili, Marc Tarabella o Ilaria Salis", concludono, facendo riferimento alle recenti vicende che hanno travolto i socialisti in Europa. Nel frattempo, da Bruxelles, Ilaria Salis prosegue nel suo attivismo pro occupazioni e ribadisce il concetto già espresso nei giorni precedenti, solo in maniera più furba: "Non sempre ciò che è legale è anche giusto".

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