"Valutiamo portafoglio e deleghe". Il Pd prende tempo sulla nomina di Fitto

Il ministro al Pnrr è la persona indicata dal governo per rappresentare l'Italia nella Commissione Europea, sinistra incerta sul voto a Bruxelles. Lupi: "Se votassero contro sarebbe un voto contro il nostro Paese"

"Valutiamo portafoglio e deleghe". Il Pd prende tempo sulla nomina di Fitto
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Raffaele Fitto è la persona indicata dal governo per rappresentare l'Italia nella Commissione europea. Come anticipato negli scorsi giorni, il ministro al Pnrr sembrerebbe destinato alla vicepresidenza del governo europeo con delega all’Economia e al Piano nazionale di ripresa e resilienza, ma a sinistra si è aperto il dibattito sulla posizione da assumere al momento della votazione. Se parte della sinistra sembra intenzionata a dare battaglia, il Pd ha deciso di prendere tempo. “Noi stiamo ancora aspettando di capire quale sarà il portafoglio e abbiamo già chiesto al governo di chiarire chi seguirà i dossier che in questo momento sta seguendo il ministro Fitto perché sono rilevantissimi per l'Italia come L'attuazione del Pnrr, fondi di coesione e programmazione”, il commento della segretaria Elly Schlein.

Una parziale apertura? Una formula per traccheggiare? A margine del Forum Ambrosetti a Cernobbio, l’ex vice di Bonaccini ha evidenziato: “Non ci possiamo permettere rallentamenti su questo aspetto. Sul resto dobbiamo valutare quale sarà il portafoglio, quali le deleghe. Sono tutti procedimenti di audizione dentro al Parlamento”. Né sì, né no: si vedrà. Sulla stessa lunghezza d’onda un altro volto di spicco del mondo piddino come Francesco Boccia, che ha rimandato qualsivoglia decisione:“Il giudizio non è su Raffaele Fitto, che è persona competente. Vedremo quale sarà il portafoglio del commissario – le sue parole a Sky Agenda -Ma quello che ci interessa capire è quale sarà la prospettiva dell'impegno del commissario”.

Il dibattito è aperto, resta solo da capire se il Pd voterà pro o contro l’Italia. Come rimarcato da Maurizio Lupi, Fitto non rappresenta una parte politica ma l’intero Paese: “Il voto sarà sul rappresentante italiano e non sui programmi, come ha detto impropriamente Elly Schlein, quello c'è già stato con il voto su Ursula Von de Leyen, sostenuta anche da Pd. Sarebbe molto grave se i partiti dell'opposizione non sostenessero Fitto”.

Il leader di Noi Moderati ha ricordato che il centrodestra votò compattamente Paolo Gentiloni come commissario europeo: “Il voto su Fitto dimostrerà con chiarezza il senso di responsabilità delle opposizioni. Se votassero contro sarebbe un voto contro l'Italia”.

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