Migranti in Albania, la sinistra insulta e attacca: "Politica abietta". Per la commissaria Ue "L'idea è da sostenere"

Salis contesta la linea dura del governo contro gli sbarchi. Ma la ministra per il Mediterraneo Šuica: "Io la sostengo"

Migranti in Albania, la sinistra insulta e attacca: "Politica abietta". Per la commissaria Ue "L'idea è da sostenere"
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Riparte l'operazione Albania. In un contesto internazionale in cui sia negli Stati Uniti con la nuova amministrazione Trump sia in Europa con le prese di posizione che arrivano da Bruxelles si stanno gettando le basi per un cambio di rotta e un approccio più severo sui rimpatri, l'esperimento fortemente voluto da Giorgia Meloni riprende quota.

Un nuovo trasferimento di migranti dall'Italia all'Albania, nel centro di accoglienza di Shengjin, è scattato da Lampedusa: dopo le operazioni di valutazione delle condizioni delle persone intercettate, sono 49 i cittadini stranieri imbarcati a bordo della nave Cassiopea per essere portati nei centri in territorio albanese. Un rilancio che arriva dopo che a fine 2024 la Cassazione si è pronunciata al riguardo. Un'ordinanza interlocutoria (emessa in attesa che sia, nei prossimi mesi, la Corte di Giustizia dell'Unione europea a mettere un definitivo tassello di chiarezza) che ha puntualizzato che «spetta, in generale, soltanto al ministro degli affari esteri e agli altri ministri che intervengono in sede di concerto definire la lista dei Paesi sicuri».

La sinistra, naturalmente, in questa fase torna ad alzare i toni con l'eurodeputata di Avs Ilaria Salis (foto) che mette sul piatto della bilancia il rimpatrio del generale libico Almasri e rilancia l'illusione dell'accoglienza assoluta al di là dell'ancoraggio alla praticabilità di determinate scelte. «Il vero trafficante e torturatore Almasri, ricercato dalla Corte penale internazionale per crimini di guerra e contro l'umanità, ha goduto del privilegio di un volo di Stato per trovare riparo nella Libia delle milizie e delle mafie. Al contrario, 49 esseri umani in fuga da guerra e miseria vengono deportati con il pattugliatore militare Cassiopea perché facenti parte di quell'umanità in eccesso di cui ci si deve sbarazzare». «Mezzi pubblici impiegati con scopi diametralmente opposti e destinati a soggetti che non potrebbero essere più diversi» continua Salis. «Da un lato, per reprimere persone colpevoli di cercare solo un futuro migliore; dall'altro, per garantire protezione a potenti macchiatisi dei crimini più atroci. Complimenti, era difficile immaginare una politica più abietta».

Sullo sfondo da Bruxelles si continua a guardare con interesse alle iniziative del governo italiano con la commissaria europea per il Mediterraneo, Dubravka uica, che tre giorni fa, parlando con l'Agenzia Ansa, ha ribadito che l'accordo ItaliaAlbania «è una delle idee innovative che avrebbe potuto aiutare non solo l'Italia, ma anche altri Paesi. Io la sostengo».

«La direttiva rimpatri è in cantiere al momento e non posso dire di più su cosa la compone, ma stiamo pensando a nuove soluzioni innovative, e questa era una: personalmente la sostengo, ma non riguarda me, riguarda la corte e non è corretto da parte mia commentare decisioni giuridiche italiane».

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