Era il 2018 quando Matteo Salvini a Pontida prefigurava «L'Europa dei popoli e del lavoro», contrapposta «all'Europa delle élite e della finanza». Un manifesto con cui si rivolgeva a tutti i sovranisti d'Europa in vista delle elezioni del parlamento di Strasburgo.
Quella Santa Alleanza dei popoli europei - nel segno di un'idea opposta a quella federalista di Altiero Spinelli - è sempre viva nei suoi pensieri, tanto più oggi che Salvini è uno dei membri fondatori dei Patrioti per l'Europa, il gruppo politico della destra sovranista, costituitosi come alleanza il 30 giugno 2024 e come gruppo l'8 luglio successivo all'indomani delle elezioni europee del 2024, per volontà tra gli altri del premier ungherese Viktor Orban, dell'ex premier ceco Andrej Babi e dell'ex ministro dell'interno austriaco Herbert Kickl.
Oggi, a Bruxelles, nella sede della rappresentanza ungherese, la famiglia dei Patrioti per l'Europa si radunerà per la prima volta per una riunione pre-Consiglio europeo, vertice previsto per la giornata di oggi e di domani. Tra i partecipanti ci saranno Salvini, Orban, il presidente del gruppo Jordan Bardella e Marine Le Pen, presidente del gruppo Rassemblement National all'Assemblea nazionale francese, Santiago Abascal, presidente di Vox, Geert Wilders, presidente di Pvv.
La riunione rappresenta una novità importante visto che finora i «pre-vertici» erano sempre stati appannaggio dei grandi gruppi come il Ppe, i Socialisti Europei e Renew. Ma Patrioti per l'Europa oggi ha un peso importante, essendo la terza forza dell'emiciclo con 86 europarlamentari. La delegazione più numerosa all'interno dei Patrioti è quella del Rassemblement national, con trenta eurodeputati. Seguono Fidesz di Orbán con dieci, la Lega di Matteo Salvini con otto e il partito Ano di Andrej Babi, l'ex primo ministro ceco, con sette. Peraltro ha ovviamente un peso la presenza di un capo di governo - lo stesso Orban - che siede nel Consiglio europeo. «Non dobbiamo uscire dall'Europa ma entrarci di forza. Bruxelles deve essere occupata, tolta ai burocrati e ridata alla gente europea», il suo manifesto.
I Patrioti sono decisi a portare avanti le battaglie identitarie della destra sovranista: linea dura sull'immigrazione (a Pontida molti leader erano presenti come gesto di solidarietà verso Salvini) e massima protezione delle frontiere esterne dell'Europa, rilancio delle radici giudaico-cristiane, critica ai provvedimenti del Green Deal, difesa dei poteri degli Stati membri, compreso il diritto di veto. Sullo sfondo si scopre che i tentativi di dossieraggio italiani hanno colpito anche Marine Le Pen.
Come rivela Il Tempo, i nuovi atti dell'inchiesta del procuratore di Perugia, Raffaele Cantone, rivelano l'esistenza del dossier Le Pen, presente tra i personaggi attenzionati illegalmente dal finanziere Pasquale Striano, indagato per accesso abusivo alle banche dati e rivelazione del segreto in concorso con l'ex sostituto procuratore della Dna, Antonio Laudati. Una ricerca di dati probabilmente collegata al tentativo di individuare collegamenti tra il Rassemblement National e la Russia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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