"La Ue boccia il bavaglio di Nordio", la grillina sbanda sulla presunzione d'innocenza

Il commissario Ue alla Giustizia replica a un'interrogazione M5s: "Nessun obbligo di vietare le ordinanze sui giornali ma basta con le sentenze anticipate a mezzo stampa"

"La Ue boccia il bavaglio di Nordio", la grillina sbanda sulla presunzione d'innocenza
00:00 00:00


I Cinque stelle portano in Europa il divieto di pubblicazione del testo integrale delle ordinanze di custodia cautelare fino al termine delle indagini preliminari o dell'udienza preliminare, introdotto in Italia il 4 settembre scorso in ossequio a una direttiva del 2016 rimasta lettera morta, la risposta del commissario Ue alla Gustizia Michael McGrath dà ragione al governo ma M5s canta vittoria.

La parlamentare europea grillina Valentina Palmisano nei giorni scorsi aveva presentato un’interrogazione parlamentare contro il provvedimento del Guardasigilli Carlo Nordio, adottato con l'intento dichiarato di adeguarsi ad una direttiva Ue del 2016, che salvaguarda la presunzione di innocenza degli indagati nei media. Una disposizione, questa, che l’Italia ha ampiamente disapplicato. Da qui la necessità di evitare la gogna sui giornali e le condanne a mezzo stampa che tanti danni hanno fatto a questo Paese. “La direttiva non prescrive limitazioni specifiche per quanto riguarda la pubblicazione da parte della stampa di atti processuali relativi alla fase preprocessuale del procedimento'', scrive il commissario McGrath all'eurodeputata M5S, che gongola: “Nordio pensava di fare il furbo e di addossare all'Ue tutte le colpe del bavaglio dietro il divieto di pubblicazione delle ordinanze di custodia cautelare, la risposta della Commissione europea non lascia dubbi”, sostiene la grillina.

Peccato che la precisazione del commissario riguarsi proprio la cautela sulla colpevolezza degli imputati. Scrive infatti McGrath: “Fatta salva la libertà di stampa, la direttiva prevede soltanto che la diffusione di qualsiasi informazione da parte delle autorità pubbliche ai media rispetti la presunzione di innocenza e non crei l'impressione che la persona sia colpevole prima che la sua colpevolezza sia stata provata dalla legge'', che è esattamente ciò che succedeva in Italia prima della stretta di Nordio e delle puntualizzazioni previste dalla riforma di Marta Cartabia come lo stop alle conferenze stampa show.

Nessuna direttiva europea prescrive il bavaglio, censure o limitazioni sulla pubblicazione degli atti processuali'', insiste l’eurodeputata grillina, che parla di vergognoso tentativo di “mettere sotto tutela la libertà di stampa e di limitare la libertà dei cittadini a essere informati”.

In realtà la posta in gioco riguarda il difficile equilibrio tra informazione e presunzione d’innocenza che questa riforma sembra aver finalmente ritrovato. Con buona pace dei forcaioli che sugli innocenti ingiustamente alla gogna ci hanno costruito una carriera politica.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica