Nessuna sorpresa al congresso del Partito popolare europeo: il principale partito Ue di centrodestra ha eletto l’attuale presidente della Commissione europea Ursula von Der Leyen come propria lead candidate, ossia candidata di punta, per la presidenza del governo Ue. La tedesca è stata eletta con 400 voti favorevoli e 89 contrari, ma solo 499 degli 800 aventi diritto hanno espresso la loro preferenza. E la sua sarà una campagna dai toni muscolari, considerando le premesse. Nel suo intervento dal palco di Bucarest, l'ex ministro della Difesa di Berlino ha messo nel mirino l'estrema destra:"L'Europa unita viene sfidata come mai prima d'ora dai populisti, dai nazionalisti, dai demagoghi, che sia l'estrema destra o l'estrema sinistra, che sia Ressemblement National o Konferencja. I nomi possono essere diversi, ma l’obiettivo è lo stesso: vogliono calpestare i nostri valori e vogliono distruggere la nostra Europa e noi del Ppe non permetteremo mai che ciò accada".
Un messaggio forte e chiaro, con evidenti ripercussioni sulle possibili dinamiche post-voto. Il Ppe non ha intenzione di dialogare con determinate realtà, la von der Leyen ha indicato la strada: "Questo è un momento decisivo. Il segnale di Bucarest oggi è un Ppe che rappresenta un Europa forte e sicura, pacifica e prospera, democratica e unita. Siamo a favore dell’Ue, a favore dell’Ucraina, a favore dello stato". Rincarando la dose, la politica tedesca ha puntato il dito contro gli"amici di Putin" che "tentano di riscrivere la storia e di dirottare il nostro futuro" e"diffondono odio dalle loro tastiere".
Le parole della von der Leyen non sono passate inosservate in casa Lega. Pochi minuti dopo il suo intervento al congresso del Ppe, il Carroccio ha diramato una nota per stigmatizzare senza mezzi termini il j'accuse della presidente della Commissione Ue: “A distruggere l’Europa sono le politiche folli di questa sciagurata e sinistra Commissione, che non ha fatto nulla per contrastare l’immigrazione clandestina e l’estremismo islamico, che ha lavorato per rovinare gli agricoltori italiani ed europei a furia di tasse, regole idiote, farina di insetti e cibo sintetico, per licenziare migliaia di operai del settore auto per fare un favore alla Cina e riempirci di auto elettriche, per mettere in difficoltà tutti i proprietari di case con nuovi obblighi e balzelli". La chiusura è significativa: "Mai più coi socialisti a rovinare milioni di cittadini!”.
Tornando all'intervento della von der Leyen al congresso dei popolari, non è mancata una battuta sull'emergenza migranti, una delle criticità più pressanti. "Insieme abbiamo approvato il Patto migrazione e asilo. Abbiamo rafforzato i confini europei e continueremo a farlo", la sua analisi: "Per essere molto chiari, abbiamo adempiuto ai nostri obblighi internazionali in passato. Lo facciamo oggi e lo faremo in futuro. Ma siamo noi europei a decidere chi arriva in Europa e in quali circostanze e non la criminalità organizzata dei trafficanti".
Per quanto riguarda la tanto chiacchierata rivoluzione green, la von der Leyen ha ribadito di preferire le soluzioni pragmatiche a quelle ideologiche: "Perchè il Ppe sa che non ci può essere competitività economica senza protezione climatica e non ci può essere protezione climatica senza un'economia competitiva. Per questo, dal vento all'acciaio pulito, dall'idrogeno alle batterie, vogliamo assicurare che il futuro dell'industria clean tech sia fatto qui in Europa. Questa è la nostra promessa come Ppe".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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