
Il pacemaker, come quello che è stato impiantato al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è un dispositivo elettrico, delle dimensioni simili a quelle di una moneta da due euro, che viene posto sottopelle nei pazienti affetti da bradicardia, cioè con un ritmo del cuore troppo lento.
Si tratta di un intervento considerato di routine nelle cardiologie e la ripresa è immediata, con pochi giorni di ricovero per stabilizzare l'impianto. Le patologie normalmente collegate a questo tipo di intervento, spiega Pasquale Perrone Filardi, presidente della Società italiana di cardiologia, sono legate «a un rallentamento severo dei battiti cardiaci che non dovrebbero scendere sotto i 55 al minuto. Queste brachicardia possono realizzarsi per un invecchiamento del sistema elettrico del cuore o legate ad altre patologie come la fibrillazione atriale».
L'intervento, che nel caso del presidente sarebbe stato programmato da tempo, prevede l'inserimento di un pacemaker che interviene quando c'è un rallentamento, sostituendosi all'impulso elettrico.
«È l'intervento in cardiologia più frequente e nelle persone dopo i 70 anni e la ripresa - conclude Perrone Filardi - è immediata. Bastano solo pochi giorni di degenza perché il dispositivo si ancori bene ai tessuti cardiaci». In Italia si eseguono 50 mila impianti di pacemaker l'anno e l'età media dei pazienti è di 81 anni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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