Fondazione Just Italia per i giovani col progetto. "Una mano per la vita"

Un nuovo approccio contro le tendenze autolesionistiche

Fondazione Just Italia per i giovani col progetto. "Una mano per la vita"
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Una fase di passaggio e cambiamento delicata, a volte critica, magari ribelle, ma nel complesso serena e spensierata. Così dovrebbe essere l'adolescenza. Dovrebbe, ma spesso non lo è affatto. A dirlo dati e numeri di drammatica attualità.

Secondo l'OMS, tra i 15 e i 29 anni anni il suicidio non solo è in crescita in tutto il mondo, ma rappresenta anche la seconda causa di morte. Nel nostro Paese, tra i 13 e i 18 anni il tasso di autolesionismo stimato supera il 50% e mette in luce la grave carenza di misure e protocolli di prevenzione e cura ad hoc nella salute pubblica. Proprio in quest'ambito, proprio, cioè, per prevenire e contrastare i comportamenti estremi degli adolescenti, si inserisce il progetto pilota di assistenza socio-sanitaria «Una mano per la vita».

Sostenuto da Fondazione Just Italia (www.fondazionejustitalia.org) - realtà costituita nel 2008 dall'omonima azienda che distribuisce i cosmetici svizzeri Just tramite vendita diretta a domicilio - e messo a punto dalla Cooperativa Sociale Pagefha Onlus di Ascoli Piceno in collaborazione con la Cooperativa sociale Lella 2001 di Grottammare, si fonda su metodologia e approccio innovativi e si rivolge, appunto, a ragazzi con tendenze suicidarie o di autolesionismo. A loro offre ospitalità in centri protetti, attrezzati, situati in contesti extra-urbani immersi nella natura, dove avviare percorsi su misura di affiancamento e sostegno psicoterapeutico. Si tratta di veri e propri «pacchetti d'urto» finalizzati a intervenire in modo efficace e tempestivo nella cura di crisi e disagi dei giovani pazienti e nel dare sostegno alle loro famiglie, in collaborazione con i centri di neuropsichiatria del servizio nazionale. Questi programmi si articolano in tre fasi: intervento immediato nelle emergenze, sviluppo e condivisione del percorso psicoterapeutico, coinvolgimento e supporto alle famiglie che, inevitabilmente, si trovano ad attraversare un momento travagliato e doloroso.

Obiettivi concreti di «Una mano per la vita» sono, infatti, la diminuzione dei comportamenti a rischio, la riduzione delle crisi familiare e la sensibilizzazione delle Istituzioni e dell'opinione pubblica nei confronti dei suicidi e dei comportamenti autolesivi degli adolescenti.

Ampliando, obiettivi globali del progetto sono diventare modello e riferimento per l'intero sistema socio-sanitario italiano.

Con questo stesso spirito costruttivo e a lungo termine, il presidente e la vicepresidente di Fondazione Just Italia, Marco Salvatori e Daniela Pernigo (in foto), sottolineano il supporto all'iniziativa, dicendo: «Il progetto ci ha toccato nel profondo. Non a caso lo abbiamo chiamato Una mano per la vita perché è carico di speranze e guarda al futuro: avere un aiuto nel momento che più conta può fare la differenza». E così confermano il proprio impegno in attività e iniziative di responsabilità sociale e sanitaria. Ogni anno la Fondazione apre un bando nazionale, esaminando le candidature che vi partecipano per individuare il progetto nazionale in ambito sanitario rivolto ai minori, e sottoponendo i progetti più meritevoli a valutazioni di esperti.

Tra questi, l'AIRIcerca (Associazione Internazionale dei Ricercatori Italiani nel mondo), il CdA della Fondazione, il Comitato di Gestione, costituito da rappresentanti della rete vendita e dipendenti di Just Italia. Li sottopone così alla forza vendita fino a selezionarne uno, per il quale la Fondazione prevede un supporto di almeno 200mila euro. Quando i numeri parlano più delle parole.

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