
La prima foto di Papa Francesco dopo 32 giorni di ricovero diffusa dalla sala stampa della Santa Sede ha logicamente fatto il giro del mondo e mostrato, seppur di spalle, quali sono le condizioni di salute del pontefice che ha vissuto condizioni particolarmente critiche a causa della polmonite bilaterale. Agli occhi attenti di chi l'ha vista non è passato inosservato quel gonfiore che si può notare sulla mano destra di Bergoglio: a provare a spiegare di cosa potrebbe trattarsi è stato il professor Nicola Montano, presidente della Simi (Società italiana di medicina interna).
Le ipotesi sul gonfiore
"Il Papa è stato sottoposto a lunga ventilazione e idratazione ed il gonfiore alla mano che sembrerebbe di vedere dalla foto potrebbe essere dovuto ad un semplice accumulo di liquidi, oppure potrebbe trattarsi di un gonfiore locale a seguito delle terapie perché in alcuni casi le flebo possono essere attaccate anche alla mano", ha spiegato l'esperto in un'intervista all'Ansa. In mancanza di comunicazioni ufficiali da parte del Vaticano o dall'equipe medica, dunque, si può soltanto immaginare come mai la mano destra abbia quell'aspetto ma potrebbe esserci anche una terza spiegazione perché "dalla fotografia non si capisce bene se l'immagine è relativa a parte della mano o del polso, ma se si trattasse del polso, non saremmo di fronte ad alcun gonfiore particolare", aggiunge Montano.
Come appare il volto
La foto mostra il pontefice di spalle mentre è rivolto al crocifisso raccolto in preghiera: pur con l'angolatura dello scatto, il presidente della Simi ha spiegato all'agenzia di stampa che pure il viso sembrerebbe leggermente gonfio "ma è vero che appariva gonfio anche prima di entrare in ospedale, e questo può essere un effetto delle terapie cortisoniche cui il Pontefice era sottoposto per i problemi polmonari già prima del ricovero. Il cortisone può infatti portare gonfiore". Non sembra essere, in ogni caso, un campanello d'allarme perché molto simile al periodo precedente all'entrata in ospedale. Soprattutto, e questo è un aspetto molto importante, "non appare deperito o degradato".
Le ipotesi sulle dimissioni
Considerato il quadro clinico generale del Papa, tenendo conto che è trascorso oltre un mese dal suo ricovero al Gemelli e tutte le patologie croniche di cui soffre, considerando anche il fatto che non si risparmia continuando quotidianamente la sua attività lavorativa, la foto delle ultime ore "sembra far intravedere un iter di miglioramento delle sue condizioni cliniche, aggiunge Montano. Impossibile, fino a quando non saranno i medici a stabilirlo, poter ipotizzare una data di dimissioni.
Affinché ciò accada il pontefice "dovrebbe essere in grado di respirare in maniera più autonoma, e una condizione fondamentale sarebbe l'interruzione della ventilazione ad alti flussi di ossigeno. Si inizia cioè a vedere un miglioramento, ma bisogna valutare quando potrà essere interrotta la ventilazione non invasiva ad alti flussi", conclude.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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