![Scoperta una causa dell'Alzheimer: lo studio che può cambiare tutto](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/xl/public/foto/2024/11/20/1732099681-hands-4051469-1280.jpg?_=1732099681)
I punti chiave
Se confermata da nuove evidenze scientifiche può aprire nuovi e importanti percorsi sia per la cura del morbo di Alzheimer ma anche, e soprattutto, per evitare di ammalarsi: alcuni scienziati del Biodesign Institute dell'Arizona State University, Stati Uniti, hanno formulato una teoria considerata "rivoluzionaria" per le origini della patologia.
I risultati dello studio
Secondo l'analisi, i cambiamenti causati dalla malattia potrebbero derivare da un guasto nel trasporto delle molecole vitali tra il nucleo cellulare e il citoplasma, l'ambiente liquido che circonda il nucleo dove avvengono molti processi essenziali. La portata della rottura, che coinvolge oltre mille geni, sottolinea la complessità dell'Alzheimer. Si tratterebbe di "granuli di stress" nel cervello, ovvero grumi di proteine e Rna che si formano attorno alle cellule in condizioni di stress a causa di fattori di rischio genetici e ambientali: sarebbero questi i principali responsabili della malattia così come anche le infiammazioni, l'esposizione a pesticidi, virus e inquinamento atmosferico che possono contribuire allo stress cellulare.
Il blackout nel cervello
L'invalidante patologia, quindi, deriverebbe dalla formazione di questi granuli che ricoprirebbero un fattore chiave non soltanto nello sviluppo dell'Alzheimer ma anche di altre malattie neurodegenerative come in una sorta di blackout. La revisione è stata guidata dal team del professor Paul Coleman che hanno scoperto come l'espressione genica, il processo mediante il quale i geni producono le proteine essenziali per la funzione cellulare, risultata fortemente alterata nell'Alzheimer. "Questi granuli persistono in modo anomalo e diventano cronici e patologici, intrappolando molecole vitali e ostacolandone i movimenti dentro e fuori dal nucleo cellulare. Invece di fornire protezione, causano danni e contribuiscono alla progressione della malattia".
Cosa può cambiare
"La nostra proposta, incentrata sulla rottura della comunicazione tra nucleo e citoplasma che porta a massicce interruzioni nell'espressione genica, offre un quadro plausibile per comprendere in modo completo i meccanismi che guidano questa complessa malattia", afferma Coleman. "Studiare queste prime manifestazioni dell'Alzheimer potrebbe aprire la strada ad approcci innovativi alla diagnosi, al trattamento e alla prevenzione, affrontando la malattia alle sue radici". L'ipotesi, quindi, è incentrata sull'indea che i granuli interrompano il sistema di trasporto cellulare che, a sua volta, modifica l'espressione genica e quindi provoca tutti i sintomi dell'Alzheimer, tra cui la neuroinfiammazione e gli ammassi di proteine Tau.
Anche non ci sono ancora prove concrete ma tutti gli aspetti dell'Alzheimer avrebbero un'unica fonte di partenza. Il terribile morbo rimane, ancora oggi, una tra le malattia più devastanti e misteriose della scienza medica con sintomi invalidanti che spaziano dalla perdita di memoria al declino cognitivo ma anche ai cambiamenti di personalità da parte di chi ne viene colpito.
"Questa risposta allo stress e la formazione di granuli possono quindi innescare una cascata, che porta all'interruzione del sistema di transito dal nucleo al citoplasma. È come un'autostrada intasata che impedisce il movimento di beni essenziali, lasciando le risorse bloccate e causando caos su entrambi i lati del centro di comunicazione", concludono i ricercatori.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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