Tumore al pancreas, scoperti in ritardo 8 casi su 10: chi rischia di più

Sono ancora troppo alti i numeri del tumore al pancreas che molto spesso viene diagnosticato quando è in stato avanzato: ecco i fattori di rischio e i nuovi passi in avanti di ricerca e prevenzione

Tumore al pancreas, scoperti in ritardo 8 casi su 10: chi rischia di più
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Purtroppo rimane uno dei tumori più difficili da estirpare e da guarire ma negli ultimi anni la ricerca non si ferma e continua a fare progressi: il 21 novembre è la Giornata Internazionale per la lotta contro il tumore al pancreas che ogni anno viene diagnosticato in Italia a 15mila nuove persone con numeri in crescita anche in tutti gli altri Paesi industrializzati. Uno dei più grandi problemi di questa neoplasia è il netto ritardo con cui viene scoperta, ben 8 casi su 10.

I fattori di rischio

Se nel 10% dei casi l'insorgenza della malattia è dovuta a familiarità e genetica, la maggior parte delle volte è causata da uno stile di vita errato: a esserne più esposti sono soprattutto coloro che trascorrono una vita sedentaria, i fumatori e gli obesi. Un'altra causa predisponente è anche il diabete. A far scattare in alcuni casi il tumore è la "pancreatite cronica, uno stato d’infiammazione permanente fra le più gravi conseguenze di un abuso cronico di alcol", ha dichiarato al Corriere la presidente dell’Associazione Italiana Studio Pancreas (Aisp) e gastroenterologa all’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Milano, Silvia Carrara. Alcune patologie tra cui la sindrome di Peutz Jeghers e quella di Lynch ne aumentano i rischi in maniera esponenziale.

Quali sono i sintomi

Come detto all'inizio, per questo tumore la tempestività è tutto ma è difficile riconoscerlo in fase iniziale per l'assenza di una particolare sintomatologia che può essere molto vaga e di non facile interpretazione da parte sia del paziente ma anche degli esperti. Soltanto quando il tumore ha iniziato la sua diffusione anche agli organi vicini compaiono dolori nella parte alta dell'addome, nausea e vomito, debolezza generale unita a una perdita di peso. Un altro segnale distintivo è l'ittero, ossia un colore giallo assunto da occhi e pelle. "All’inizio il dolore si presenta intermittente di solito ed è l’aggravamento della patologia ciò che di solito spinge il paziente a rivolgersi a uno specialista per sottoporsi agli accertamenti del caso", ha dichiarato a RaiNews24 il prof. Massimo Falconi, responsabile dell’Unità Operativa di Chirurgia del Pancreas e dei Trapianti dell’IRCCS Ospedale San Raffaele.

Il presente e futuro della ricerca

Nel pomeriggio di giovedì 21 novembre alll'Irccs Istituto clinico Humanitas di Rozzano (Milano) saranno presentati i passi in avanti condotti nell'Istituto affinché il tumore al pancreas possa diventare sempre più curabile. "Questa neoplasia è al quarto posto come mortalità, per questo ogni piccolo progresso è fondamentale", ha dichiarato Alessandro Zerbi, responsabile della Chirurgia pancreatica all'Irccs Humanitas e docente di Humanitas University. Con la sinergia tra Fondazione Humanitas per la ricerca e la collaborazione tra l'Irccs Istituto clinico Humanitas e Politecnico di Milano è stato creato un modello artificiale del pancreas che si chiama "phanton". Ma a cosa serve? "È perfetto sia per il training di chirurghi e specializzandi, sia per individuare strumenti sempre più adatti per la chirurgia del pancreas, come colle o fili di sutura resistenti agli acidi pancreatici", ha aggiunto Zerbi.

Un altro aspetto fondamentale della ricerca è la creazione modelli in 3D che derivano dalle cellule tumorali del pancreas ma che ne mantengono intatta la struttura così da dare la possibilità ai ricercatori di studiarne ogni aspetto in maniera ancora più approfondita con la possibilità di "riprodurre fedelmente le caratteristiche del tumore in

laboratorio, offrendo un modello estremamente realistico per lo studio della biologia tumorale, la scoperta di biomarcatori specifici, lo sviluppo di nuovi farmaci e la personalizzazione delle terapie per ciascun paziente".

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