Trovata l'intesa per gli 86mila dipendenti della Fiat. Un'intesa che l'amministratore delegato Sergio Marchionne ha salutato come "svolta storica". A partire dal primo gennaio ci sarà, infatti, un nuovo contratto collettivo specifico di primo livello. L’intesa è stata siglata, oggi pomeriggio, all’Unione industriale di Torino dal gruppo del Lingotto e le sigle sindacali ad eccezione della Fiom. "Ora - ha commentato il segretario della Cgil, Susanna Camusso - si pone il tema dell’articolo 19 dello Statuto dei lavoratori, quello che parla della libertà di rappresentanza sindacale". L'accordo permette, in realtà, di poter applicare il contratto di Pomigliano in tutti gli stabilimenti del gruppo torinese.
Marchionne è fermamente convinto che l’intesa segni una svolta storica sia per l'azienda sia per i lavoratori: "E' un segnale di grande speranza per il nostro Paese". L'intesa, che resterà in vigore per un anno, recepisce il testo dell’accordo di Pomigliano che era servito a fissare nuove regole in materia di organizzazione del lavoro, straordinari, assenteismo, pause, diritto di sciopero, clausola di responsabilità e per quanto riguarda la rappresentanza dei lavoratori con l’introduzione delle Rsa. Tra le principali novità dell’intesa siglata oggi c'è un premio straordinario del valore di 600 euro per il 2012. Al posto del premio di competitività verrà, infatti, erogato anche ai lavoratori in cassa integrazione e la maggiorazione dal 50 al 60 per cento dello straordinario al sabato. L'accordo prevede, poi, l’aggiunta ai cinque scatti di anzianità biennali di un sesto scatto quadriennale. E ancora: le retribuzioni dei dipendenti Fiat rispetto alla paga base avranno un aumento del 5,2 per cento in media. "Con il nuovo contratto - ha spiegato Marchionne - disponiamo di uno strumento moderno che rispecchia la realtà dell’industria a livello internazionale e che permetterà a Fiat e Fiat Industrial di diventare più efficienti e creare le condizioni essenziali per continuare ad investire nel Paese".
Il contratto garantirà ai lavoratori di mantenere inalterati tutti i diritti acquisiti beneficiando, al tempo stesso, dell’aumento di produttività. "I vantaggi economici in busta paga - ha assicurato lo stesso Marchionne - saranno evidenti, grazie al maggiore utilizzo degli impianti e alla possibilità di fare straordinari in modo più flessibile. Si tratta di un’intesa che segna un significativo miglioramento per tutti". Ad ogni modo anche Marchionne ha sottolineato difficoltà ad arrivare a un accordo, anche se è stato compreso che non era più possibile restare legati ai modelli del passato. Modelli che hanno portato molti stabilimenti italiani ad allontanarsi negli anni dagli standard del resto del mondo. "Tutti quelli seduti al tavolo hanno sempre lavorato allo stesso obiettivo - ha riconosciuto Marchionne - quello di creare un percorso che premiasse i lavoratori per il successo dell’azienda e garantisse, allo stesso tempo, a Fiat e Fiat Industrial di diventare più competitive". A chi ha abbracciato la nuova intesa, Marchionne ha riconosciuto il coraggio di cambiare le cose: "Gli va dato atto di una mentalità innovativa che è l’unica in grado di costruire una base solida per il futuro, per crescere e progredire".
"Abbiamo un contratto nazionale auto e dentro un’articolazione di secondo livello, dunque mi pare che non sia successo nulla di nuovo", ha commentato il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni che non ha nascosto di sperare ancora di riuscire a recuperare la Fiom: "Abbiamo bisogno anche di loro per gestire meglio il processo, ma dipende dalla Fiom".
"Non è che ognuno si crea norme da se stesso, il problema è cambiare comportamento di ciascuno dei soggetti nelle relazioni industriali - ha concluso Bonanni - lo statuto dei lavoratori vigila dal 1970 e non è che si può fare uno statuto a la carte".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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