Filippine, liberato un ostaggio: Vagni ancora in mano ai terroristi

Rimane solo Eugenio Vagni nelle mani del gruppo terrorista Abu Sayyaf che il 15 gennaio ha sequestrato nelle Filippine tre operatori della Croce Rossa. Liberato Andreas Notter, di origine svizzera: "Sono preoccupato per Eugenio". Le trattative per l'italiano proseguono con la mediazione degli ulema

Filippine, liberato un ostaggio: 
Vagni ancora in mano ai terroristi

Zamboanga - Resta solo l’italiano Eugenio Vagni nelle mani del gruppo terrorista Abu Sayyaf che il 15 gennaio scorso sequestrò nelle Filippine tre operatori della Croce Rossa. E' stato liberato Andreas Notter, 38 anni, mentre lo scorso 2 aprile i terroristi islamisti avevano rilasciato una donna filippina, Mary Jean Lacaba. Per la liberazione di Notter non sarebbe stato pagato un riscatto. I sequestratori sarebbero stati costretti ad abbandonare l’ostaggio quando si sono accorti che le forze di sicurezza stavano per braccarli. "Seguiremo soprattutto questa strategia per salvare l’ultimo ostaggio, l’italiano Eugenio Vagni", ha spiegato ha detto il portavoce del ministero dell’Interno, Cerge Remonder.

Dialogo coi rapitori
Il governo filippino, nello stesso tempo, prende in considerazione anche altre strade, di tipo "non violento", come il dialogo intentato da cinque religiosi musulmani inviati nella roccaforte dei terroristi la scorsa settimana per trattare la liberazione di Vagni e Notter. I terroristi chiedono che in cambio i militari filippini si ritirino dall’isola di Jolo. Altrimenti, dissero qualche settimana fa, avrebbero decapitato uno degli ostaggi.

Liberazione dell'ostaggio svizzero Le circostanze in cui è stato liberato Notter non sono ancora chiare e lui stesso non è riuscito a spiegarle. Lo svizzero si è detto "preoccupato" per le condizioni di salute di Vagni, il quale soffre di ernia e ha bisogno urgente di cure mediche. Notter è stato trovato dai militari dell’esercito filippino mentre vagava nella giungla. "Non potevano portarlo con sè e allora lo hanno abbandonato", ha spiegato il Segretario all’Interno, Ronaldo Puno. L’esercito ha assediato i guerriglieri nella giungla di Jolo, nei pressi della città di Indanan. I ribelli "hanno difficoltà di movimento, stiamo esercitando pressioni perchè rilascino l’ultimo ostaggio".

Le trattative continuano Le trattative per la liberazione di Vagni proseguono, anche grazie alla mediazione degli ulema, i religiosi islamici, ma, ha avvertito stamane il ministro dell'interno

filippino Ronaldo Puno, "la sua sorte è ancora incerta". Anche se un giornale locale, il Philippine Inquirer, citando una fonte che vuole rimanere anonima, sostiene che dovrebbe essere liberato "al più tardi domani".

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