La freschezza dello sguardo straniero per cogliere l'«Euforika Napoli»

L'importante mostra, al Maschio Angioino fino al 28 ottobre, sarà anche un progetto e una fondazione per i giovani. I disegni di un artista francese, Christophe Mourey, consentono di guardare in maniera diversa la vita quotidiana, estraendo dal profondo l'«anima» più vera

Vicoli intrisi d'umanità. Scorci e sguardi che a saperli cogliere si rivelano gioielli incastonati nella vita quotidiana. Questa è Napoli, l'«anima» magari difficile da cogliere, per chi viene sopraffatto da stereotipi e assalti di memorie negative.
Ma ecco che lo sguardo vivido e fresco di uno straniero - com'è stato mille volte nel passato - riesce a estrarre dalla terra questo spirito profondo, a far emergere la verità sotterranea e la sotterranea voglia di vivere nonostante tutto e tutti. Ne vengono fuori le quasi duecento opere - realizzate con un pennarello e una penna a sfera - di «Euforika Napoli», mostra ed evento culturale che resterà fino al prossimo 28 ottobre alla sala della Loggia del Maschio Angioino di Napoli, prestandosi per un vero progetto di cultura che darà anche vita a un'omonima fondazione, dedicata ai giovani.
Organizzata da un architetto particolarmente sensibile al fascino dell'arte e alla prospettiva del fare, coadiuvato dall'impegno di un giovane ma solidissimo operatore culturale (Rosario Gargiulo), l'esposizione si avvala anche della fruttuosa collaborazione con il Comune di Napoli: dal sindaco Rosa Russo Jervolino agli appassionati assessori partenopei presenti all'inaugurazione (Nicola Oddati e Diego Guida, Mario Raffa e Gioia Rispoli).
Disegni e tavole preziose, fatte di semplicità e gioia giovanile da Christophe Mourey, giovane artista che ha deciso di vivere sotto il Vesuvio. Nell'osservare le 180 opere della «sua» Napoli si percepiscono le emozioni e i sentimenti che l'artista coglie nel momento in cui si ferma ad osservare e a memorizzare i particolari. Ogni suo disegno diventa un fotogramma di un vivo ricordo: «I miei disegni non sono mai del tutto fedeli - dice Mouray - cerco innanzitutto di catturare un'emozione». La mostra è dunque un racconto di emozioni attraverso luoghi e dettagli di una città che appare agli occhi dell'osservatore attento come essenzialmente «euforica», nel trascinante senso greco dell'«io porto il bene».
L'intento è di sottolineare sin dall'inizio le caratteristiche preponderanti della città, come l'effervescenza e l'inesauribile creatività che l'artista non ha trovato a Parigi, Milano e neppure a New York. I disegni sono esposti su grandi pannelli secondo una sequenza che segue quella dell'Atlante «Euforika Napoli» pubblicato nel 2008. La parte finale è invece dedicata alle 19 nuove realizzazioni, presentate per la prima volta al pubblico ed esposte singolarmente.
Per Mourey disegnare Napoli significa scrutare, osservare e imprimere sulla carta singoli elementi, quelli caratterizzanti non solo la città e il suo paesaggio ma anche le peculiarità di uomini e donne puntando soprattutto all'intensità degli sguardi. Con grande abilità riesce a rendere l'euforia di Napoli con un semplice pennarello e la bic a quattro colori creando linee e contorni essenziali che acquistano consistenza grazie ai colori, in particolare il rosso e il blu. Il risultato è una grande profondità: quella di Mourey non è una città nascosta ma dipinta nell'immediatezza, quasi nel suo essere «qualunque». Ogni paesaggio è isolato: scorci abbandonati nei quali non figura mai alcun soggetto, vicoli, strade, piazze completamente deserte; facciate di palazzi storici, monumenti, statue, parchi. Soltanto in alcuni casi campeggia qualche figura, ma sempre di passaggio. E poi il mare e il Vesuvio sono anch'essi protagonisti della mostra. Anche i ritratti non sono definiti, gli occhi e i sorrisi non lo sono, quasi fossero distratti. Persone comuni come Giuseppe il pescatore e Marco il benzinaio che si mescolano a profili e ritratti più noti come quelli di Eduardo e Peppino De Filippo, Sofia Loren, Massimo Troisi, Massimo Ranieri, Luciano De Crescenzo; scrittori come Valeria Parrella, Erri De Luca, Giuseppe Montesano; galleristi come Lia Rumma, Alfonso Artico e Lucio Amelio o volti del giornalismo napoletano come Massimo Milone, Francesco Durante, Giustino Fabrizio, Generoso Picone, Antonio Sasso.
Lo Studio Zoena Architetti, ideatore e organizzatore della mostra, persegue una duplice finalità: artistica e socio-culturale. Mostrare la collezione dei disegni su Napoli di Mourey, realizzati con la particolare tecnica pittorica dell'artista e diffondere, soprattutto nei giovani, valori tradizionali molto spesso oggi dimenticati a partire dallo stesso legame con la propria città e dell'importanza della storia di Napoli, necessari per costruirsi un futuro migliore.

Per questo lo Studio Zoena ha in programma una serie di incontri con 600 alunni nello stesso periodo della mostra: incontri nei quali ci si prefigge l'impegno pieno di una città a «risollevarsi», ricominciando ancora una volta dalla cultura e dalla gioventù: connubio di sicura, inesuaribile «euforia».

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