Viareggio - Una settimana fa l'esplosione, le fiamme e l'incubo. Un inferno di fuoco che ha distrutto palazzi, sogni e famiglie. Una settimana dopo la tragedia la città si stringe attorno alle sue vittime. Un lungo, forte,
commosso applauso della folla riunita nello stadio di Viareggio ha
accolto l’ingresso delle 15 bare portate a braccio da vigili del fuoco,
forze dell’ordine, soccorritori e seguite dai parenti.
L’entrata dei feretri è stata preceduta da un minuto di silenzio e
dalla sfilata dei sacerdoti e del vescovo di Lucca, Italo Cappellani,
che celebrerà la messa. I nomi di tutte le vittime sono stati
pronunciati nell’ordine della sfilata delle bare. Più di millecinquecento persone assistono alla cerimonia su un maxischermo posto fuori dallo stadio Eugenio Pini. All'interno Andrea Bocelli rende omaggio con la sua voce alle vittime interpretando due brani: il "Panis angelicus" di Frank e
"Ave verum corpus" di Mozart.
Bocelli è stato accompagnato dal Coro della polifonica di Viareggio. Un
lungo applauso al termine dell’interpretazione.
Fini, Schifani e Napolitano ai funerali Alla cerimonia partecipa il capo dello Stato, Giorgio Napolitano che è stato accolto all'interno dell'impianto sportivo da un lungo e commosso applauso. Sono presenti anche il presidente della Camera Gainfranco Fini e quello del Senato Renato Schifani.
Dentro allo stadio sul prato, hanno tolto le porte di calcio e allestito
in mezzo un palco con un grande crocifisso e un modesto altare: lì
saliranno decine di sacerdoti e l’arcivescovo di Lucca, Italo
Castellani. "Bisogna fare chiarezza - ha ribadito il capo dello Stato - su quello che è
accaduto per poter trarre delle conclusioni anche per quello che
riguarda nuove norme di sicurezza".
I messagi del Papa e di Bagnasco "Simili incidenti
non abbiano a ripetersi e sia garantita a tutti la sicurezza sul lavoro
e nello svolgimento della vita quotidiana". Il presidente della
Conferenza episcopale italiana, cardinale Angelo Bagnasco, ripete le
parole pronunciate da Benedetto XVI domenica scorsa all’Angelus,
nel saluto che ha voluto inviare "a nome della Chiesa italiana" per i
funerali delle vittime della strage di Viareggio.
Il presidente della Cei, "stringendosi nel cordoglio" a tutta
Viareggio, nel messaggio letto in apertura dei funerali
dall’arcivescovo di Lucca monsignor Italo Castellani rivolge un
pensiero ai familiari delle vittime, ai feriti e a quanti hanno avuto
danni materiali. "Il Signore misericordioso accolga nel suo
abbraccio di pace le vittime del disastro - conclude l’arcivescovo
Bagnasco - e ricompensi con abbondanti benedizioni quanti si sono
prodigati nell’alleviare le sofferenze della gente di Viareggio".
In precedenza, l’arcivescovo Castellani ha letto il messaggio del
Papa inviato alla diocesi all’indomani dell’incidente.
Il vescovo di Lucca: "Non solo caso e fatalità" Il fuoco che ha
distrutto tutto nella tragica notte della strage di Viareggio è
sembrato "il visibile di un non-senso, di un negativo assoluto che
tutto fagocita e tutto distrugge, alimentato certamente non solo dal
caso e dalla fatalità". Lo ha detto l’arcivescovo di Lucca, monsignor
Italo Castellani, durante l'omelia.
Quasi lanciando un appello, monsignor Castellani, che ha
ricordato anche le parole del Papa, "simili incidenti non abbiano a
ripetersi", ha sottolineato come "è da tempo venuto il momento che
il nostro territorio, la nostra Terra, con il contributo e la
responsabilità di tutti, nessuno escluso, diventi come Dio l’ha
voluta, "Madre sicura", terra sicura, proprio convertendo gli stili di
vita personali e collettivi". Il vescovo ha voluto terminare la commossa omelia citando una frase, un incitamento, letto su un muro della cittadina lucchese: "Viareggio risorgi più bella".
Il saluto dell'imam "Nel nome del Dio unico".
Così Wahid El Fihri, presidente della federazione islamica toscana,
ha iniziato il suo breve saluto al termine della cerimonia funebre per dare "un abbraccio di solidarietà e di
fratellanza".
Un abbraccio che, ha proseguito l’imam, "avevamo iniziato a
L’Aquila", e che ora prosegue con Viareggio, "ma due ferite come
queste sono troppe", ha aggiunto. "Eppure noi dobbiamo
continuare a coltivare la speranza", ha concluso El Fihri, che poi si
è rivolto ai vigili del fuoco, alla polizia, a tutti i volontari della
protezione civile, "che abbiamo visto lavorare anche a Viareggio:
consideratemi uno di voi. Che la pace sia con tutti".
Tutta la città in lutto Saracinesche abbassate, bandiere a mezz’asta, strade chiuse dalla riva del mare fino al centro storico. Questo è il fermo immagine della stazione turistica toscana a una settimana dalla tragedia. Intorno c’è silenzio e, mentre i cittadini raggiungono il centro sportivo a piedi e in bicicletta, si sentono solo le musiche e i canti religiosi.
Emozione, caldo e umidità: malori fra la folla caldo, alto tasso di umidità e demozione. Diverse persone sono state portate fuori in barella dal campo dello Stadio dei Pini perchè
colte da malore, prima dell’inizio dei funerali.
Immediato l’intervenendo dei tanti volontari della Misericordia e
della altre pubbliche assistenze che hanno allestito una tenda di
pronto soccorso proprio vicino al campo.
Altri volontari stanno distribuendo bottigliette d’acqua a causa
dell’alta temperatura e del forte tasso di umidità.
Ieri l'omaggio di 30mila persone Oltre 30 mila persone,
secondo le stime del comune, hanno reso omaggio alle 15 delle 22
vittime della tragedia di Viareggio, ieri, nella camera ardente allestita
nel palasport della città.
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