Gas, la Russia avvisa l'Ue: "Forniture a rischio"

L’Ucraina chiede "modifiche" all’accordo sul transito del petrolio verso l’Europa. E la Russia ha avverte che si potrebbero verificare tagli verso la Slovacchia, l’Ungheria e la Repubblica Ceca. Invito della Gazprom all'Ucraina di pagare le consegne di gas di dicembre

Gas, la Russia avvisa l'Ue: "Forniture a rischio"

Bratislava - Si apre un nuovo fronte sulle forniture di gas dalla Russia. Un portavoce di Ukrtransnafta, la società di stato ucraina di trasporto del petrolio, ha fatto sapere che l’Ucraina vuole "modifiche" all’accordo riguardante il transito del petrolio verso l’Europa. Immediata la reazione di Mosca che ha avvisato l'Unione europea che potrebbe sospendere le forniture di gas che transita per l’Ucraina a tre paesi europei.

La mossa dell'Ucraina Nel 2010 l’Ucraina punta ad aumentare le tasse alla Russia per il transito di petrolio sul proprio territorio. Bohdan Sokolovsky, responsabile Energia del presidente ucraino Viktor Yushchenko, ha spiegato che l’Ucraina non ha alcun motivo per tagliare le forniture di petrolio all’Europa, ha spiegato, e gli avvertimenti di Mosca all’Ue hanno il solo scopo di screditare Kiev. "Da parte dell’Ucraina non ci sono minacce nè rischi - ha sottolineato Sokolovsky - si tratta di una speculazione politica della Russia per screditare l’Ucraina come paese di transito".

Forniture russe a rischio La Russia ha avvertito che, a causa della nuova disputa con l’Ucraina sui pagamenti per le forniture di gas, si potrebbero verificare tagli verso la Slovacchia, l’Ungheria e la Repubblica Ceca, secondo quanto ha riferito il governo slovacco. Il ministro dell’Economia slovacco ha detto di avere ricevuto una lettera dalla Commissione Ue in cui si dice che la parte russa ha informato Bruxelles di un possibile taglio alle forniture. Non ci sono altri dettagli. Sempre oggi il numero uno del monopolista russo Gazprom ha detto di aspettarsi che l’Ucraina paghi totalmente le consegne di gas di dicembre e che non ci saranno altri contenziosi a partire dal prossimo primo di gennaio.

In questo modo Alexei Miller ha fatto marcia indietro rispetto a quanto detto la scorsa settimana, quando nel descrivere la situazione in Ucraina relativa ai pagamenti per le forniture di dicembre, ha parlato di situazione allarmante.

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