(...) una manciata di anni..., sono state i simboli più significativi (tre generazioni a confronto) di una domenica commovente. Erano venute a tributare l'ultimo saluto al nonno amato (per Giulia) e al marito adorato per Anny. Un bel quadretto. Attorno a loro, le due famiglie dei Garrone e dei Mondini, che hanno firmato negli anni una lunga storia managerial-familiare intrecciando affari e matrimoni.
Era venuto (dopo 15 anni di assenza) anche Gian Piero Mondini, cognato di Duccio, marito di Carla sorella di Anny: le due donne erano vicine sembravano tornate, forse nel ricordo, ai loro anni giovanili. Appariva così a vederle, divampanti, mani al cielo, gioia e sorrisi ai sei gol dei blucerchiati. Bella immagine davvero.
Gian Piero aveva con sé tre figliole: Monica, lei sempre immancabile da anni, Juli ed Emanuela. Gian Piero, genoano doc, così come l'altro figlio Giovanni (genoano con 39 di febbre... Che gli sia venuta per il miracolo del suo Genoa a Torino?), non poteva mancare: «Siamo sempre state due famiglie molto unite» ha detto con un pizzico di commozione.
La famiglia Garrone al gran completo (tranne Alessandro, all'estero) Edoardo con Anna, Vittorio con Simona (quanti baci... almeno sei...), Filippo, artista sommo, con un cappellino di cachemire niente male, Costanza e Laura. Ma anche i più vicini collaboratori-amici di Duccio avevano portato i loro famigliari: il vicepresidente Fabrizio Parodi con la consorte Carola, i figlioli Benedetta ed Emilio, Marco Semino con l'adorabile signora era sceso dall'innevata Novi con l'inseparabile Andrea Meneguzzi.
È riapparso anche il presidente livornese Aldo Spinelli, grande amico di Riccardo («L'ultima partita a scopa l'aveva vinta lui...»). Ha detto: «È la prima volta che vengo a vedere la Samp. Non potevo farne a meno». Con lui il suo vicepresidente Silvano Siri: «Che bella domenica: l'abbiamo vissuta con commozione e anche con piacere. Una gran festa nonostante il grande dolore». Così ne parlava anche Vittorio Malacalza il famoso «infiltrato» genoano, ma amicissimo di Duccio.
Non è mancato il consigliere d'amministrazione Enrico Cisnetto, cappello alla Berlusconi, baci e abbracci con gli amici delle due famiglie.
Insomma: una gran bella tribuna d'onore. Piena zeppa di ben tre generazioni cresciute in due famiglie che hanno fatto un pezzo importante di storia della nostra città.
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