Duisburg - Una tragedia alla "festa dell'amore". Almeno diciannove persone sono rimaste uccise e 340 ferite in seguito a una ressa scatenata dal panico alla Love Parade di Duisburg (ovest della Germania). Un evento che richiama migliaia di persone. L’agenzia di stampa tedesca Dapd ha però scritto che la ressa si è generata dopo che le autorità hanno cercato di impedire a migliaia di persone di accedere alla zona dove si svolgeva la parata. Dapd ha riferito che le vittime sono state schiacciate. I soccorritori hanno dovuto faticare moltissimo per riuscire a raggiungerle.
Vittima italiana E la Farnesina conferma che tra le vittime c'è anche un'italiana. Per quanto riguarda l'eventuale coinvolgimento di altri connazionali tra i feriti - hanno aggiunto le fonti - "si attende la lista ufficiale da parte delle autorità locali", attraverso il console italiano a Colonia che è competente per la città di Duisburg. E un'altra ragazza italiana è tra i feriti.
E' di Brescia la ragazza italiana morta: si chiamava Giulia Minoli e aveva 21 anni. I carabinieri, intorno all'una di notte, hanno avvisato la famiglia spiegando alla madre che il console italiano in Germania che si occupava del caso doveva parlarle. La donna vedendo i militari ha detto che aveva capito subito la terribile notizia, anche perché dal pomeriggio cercava di mettersi in contatto con la figlia senza riuscirci.
Numero verde Le autorità di Duisburg hanno attivato un numero di emergenza per chi cerca notizie di familiari che si teme siano rimasti coinvolti nella tragedia. Il numero da chiamare è 0049 203 94 000.
L'incubo nel tunnel La calca si è prodotta in un tunnel che conduceva al luogo del festival. Le autorità di Duisburg hanno deciso di non sospendere la manifestazione per motivi di sicurezza e molti dei partecipanti non si sono nemmeno resi conti di quanto è accaduto. Elicotteri di soccorso sono stati fatti atterrare su un’adiacente grande arteria stradale e i soccorritori hanno qualche difficoltà ad accedere al luogo del grave incidente.
Migliaia di persone continuano a ballare La Love Parade è andata avanti nonostante la tragedia, dunque, e la maggior parte dei partecipanti - secondo la rete Ntv - è all’oscuro della gigantesca ressa che ha provocato la strage. All’evento, secondo gli organizzatori, partecipano quasi un milione e mezzo di persone: un portavoce del Municipio di Duisburg ha affermato che le autorità, temendo altre ondate di panico, si sono rifiutate di far evacuare l’area. La tragica calca, secondo alcuni media tedeschi, sarebbe stata originata dal tentativo della polizia di impedire l’accesso a migliaia di persone all’area dove si svolge la Love Parade.
Un testimone: "Avevamo avvertito la polizia dei rischi" Un testimone della tragedia ha dichiarato di aver avvertito la polizia del rischio di un disastro 45 minuti prima dell'incidente. "Eravamo in mezzo al tunnel. Sempre più gente cercava di entrare - ha detto un giovane 21enne di nome Fabio all'agenzia stampa Dpa - eravamo quasi arrivati all'uscita, ma la folla non riusciva ad avanzare. Con la mia fidanzata siamo tornati indietro, riuscivamo a malapena a respirare. Abbiamo dovuto farci largo a gomitate. Abbiamo avvertito la polizia che si poteva scatenare un panico di massa. Questo circa 45 minuti prima dell'incidente". Il tunnel dove si è verificata la ressa fatale, conduce ad un largo spiazzo dove si svolge la parte principale del festival di musica techno. Lo spazio era stato circondato da una recinzione metallica per limitare a mezzo milione il numero delle persone presenti.Dopo l'incidente sono state aperte tutte le uscite di sicurezza. La maggior parte dei partecipanti al festival techno continua ad ignorare quanto è successo perchè la rete di telefonia mobile è entrata in tilt per le numerose chiamate, ha riferito Frank Kopatschek, portavoce della municipalità di Duisburg.
"E' stato pazzesco" Molti alla Vecchia stazione di Duisburg dove si sono scioccati: "Ho visto i morti. Altri erano ancora vivi ma incoscienti", racconta uno tra i migliaia di partecipanti. "Sono arrivato al tunnel verso le 17. C'erano troppe barriere, i passaggi erano troppo stretti per essere superati agevolmente", ricorda Alexis, 28 anni, di Wuppertal. "Delle ragazze sono svenute per il troppo caldo. Era pazzesco. La polizia stava su delle scale e cercava di tirare fuori la gente. Alcuni hanno provato a distruggere le barriere. E' stato terribile, il caos", ha aggiunto Alexis, che insieme ad altri nove amici ha poi rinunciato a seguire l'evento. "Ho fatto un corso di pronto soccorso, ho cercato di aiutare un po'. La gente era disidratata, alcuni continuavano a bere alcol e assumere droghe", racconta invece Anneke, 18 anni, una neozelandese: "Poi sono andata a ballare, aveva bisogno di rilassarmi. Ma ho perso i contatti con i miei due amici, che avevano i miei soldi ed il mio telefono". Il fatto che la gente abbia continuato a ballare ha scatenato proteste e talvolta rabbia: "E' pazzesco, la festa è proseguita!", dice indignato Lubbert, 31 anni, di Hannover. "Tutti hanno continuato a ballare, anche quelli che avevano perso un amico", continua il giovane, arrabbiato perché gli organizzatori alla fine dai microfoni hanno ringraziato il pubblico "per la splendida giornata". "L'organizzazione era carente. Non c'era molto da bere se non alcol. E anche se il parco era pieno, hanno continuato a far arrivare gente", denuncia Patrick, 22 anni.
Un italiano: "Non credevamo ai nostri occhi" "Non riuscivamo a credere a quello che stava succedendo": Marco, un italiano originario di Belluno, spiega su Facebook le sue emozioni dopo la strage alla Love Parade. "Sono rientrato dalla Love Parade. Doveva essere la festa dell'anno.
L'unica musica che ho sentito sono state le sirene e gli elicotteri!! Non riuscivamo a credere a quello che stava succedendo". Il suo messaggio - Marco risiede in Germania - si conclude con un pensiero per le vittime: "Riposate in pace".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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