Giustizia, Alfano pronto a battersi per la riforma "Andremo anche nelle piazze per farla passare"

Il Guardasigilli: "Ci batteremo per far passare le nuove leggi. Anche contro chi pensa che non siamo idonei culturalmente a proporla". E sui magistrati: "Apprezzo quelli che arrestano i mafiosi e non vanno in tv". Il premier: "Gli italiani vogliono la responsabilità civile delle toghe"

Giustizia, Alfano pronto a battersi per la riforma 
"Andremo anche nelle piazze per farla passare"

Riva del Garda - "Ci batteremo per far passare la riforma della giustizia nelle piazze" detto il ministro Angelino Alfano parlando di giustizia al convegno di Rete Italia a Riva del Garda. "Sarà necessario l’impegno di un grande partito come il nostro, guidato da Berlusconi" ha tra l’altro detto. "Io chiederò a Rete Italia - ha aggiunto il ministro Alfano - il sostegno culturale, pratico e materiale della militanza, perché noi dobbiamo batterci per far passare quella che in altri Paesi è un’ovvietà e purtroppo è il limite del nostro Paese. Dobbiamo batterci - ha proseguito - contro il pregiudizio dei soloni del diritto che ritengono che noi non siamo idonei culturalmente a proporre una riforma costituzionale della giustizia. Dobbiamo batterci contro il pregiudizio di chi ritiene di rappresentare la virtù anche dal punto di vista della interpretazione costituzionale e dobbiamo batterci contro il pregiudizio doloso di chi sposa le ragioni dei magistrati a prescindere dai loro meriti e dai loro demeriti".

I magistrati "Io vorrei sapere su quale base si dice che la riforma della giustizia è punitiva nei confronti della magistratura, io non credo che essa sia un corpo isolato dello Stato ma ritengo che vadano ringraziate quelle migliaia di uomini che hanno vinto un durissimo concorso e che svolgono il loro mestiere in buona coscienza e non passano negli studi televisivi. Sono la stragrande maggioranza, sono quelli che arrestano i mafiosi. A loro va la nostra solidarietà" continua il ministro della Giustizia nel corso del suo intervento a un convegno di Rete Italia.

Il premier e la responsabilità civile Silvio Berlusconi torna a insistere sulla necessità di una riforma della giustizia, che porti alla separazione delle carriere e che renda i giudici responsabili civilmente per i danni eventualmente arrecati ai cittadini per dolo o colpa grave.

"La riforma che il governo ha presentato" ha detto il presidente del Consiglio nel corso di un collegamento con una manifestazione dei Responsabili a Catania, "è condivisa da tutti i cittadini che vogliono anche che i giudici, ove incorrano in gravi violazioni delle leggi, siano responsabili per i danni eventualmente procurati visto che tutti gli altri italiani lo sono in caso di dolo o colpa grave".

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