Di Cesare all'attacco di Giuli: "Esame segreto ed esoterico". Preside smentisce: "Porte aperte"

Donatella Di Cesare, docente de La Sapienza, ha cavalcato sui social gli stessi temi portati avanti dai manifestanti, bacchettati dal prof. Lettieri: "Impedire di sostenere un esame è fascista"

Di Cesare all'attacco di Giuli: "Esame segreto ed esoterico". Preside smentisce: "Porte aperte"
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I collettivi studenteschi hanno cercato di impedire al ministro della Cultura, Alessandro Giuli, di sostenere l'ultimo esame previsto dal suo piano di studi prima di conseguire la laurea in Filosofia. Ma questa mattina l'esponente del governo Meloni non solo si è presentato regolarmente presso il suo dipartimento, ma ha messo a verbale un 30, il massimo dei voti. Proprio in conseguenza della minaccia di Cambiare Rotta, collettivo comunista responsabile di gran parte delle proteste, a volte violente, che si sono registrate presso l'università La Sapienza di Roma, ma non solo, è stato deciso di anticipare l'esame alle 8, e non alle 9, e di rafforzare il presidio di tutela attorno al ministro. Un'esigenza di sicurezza che non sembra essere stata gradita da Donatella Di Cesare, docente presso quella stessa università, che dai social ha mosso la sua critica con toni sprezzanti nei confronti del ministro.

"Porte chiuse e poliziotti? L’esame segreto ed esoterico del ministro evoliano. Regole rispettate alla mia Facoltà di lettere e filosofia?", scrive Di Cesare. Il riferimento della docente, che l'anno scorso è stata al centro delle polemiche per aver salutato con affetto la brigatista Barbara Balzerani, critica il servizio di tutela a cui è stato costretto il ministro a causa delle minacce dei collettivi. Definisce il suo un esame "segreto ed esoterico", e lo stesso Giuli viene da lei definito "evoliano", come se ci sia stato qualcosa da tenere nascosto nell'esame del ministro che, in passato, ha pubblicato un articolo su Julius Evola. Instilla un dubbio, non maschera il suo fastidio, ma mai punta il dito contro chi ha costretto il ministro a sostenere un esame blindato, ma non a porte chiuse.

Il discorso fatto dalla preside della Facoltà di Lettere, Arianna Punzi, che è anche la sua preside, visto che Di Cesare insegna in quella facoltà, dovrebbe essere rivolto anche alla docente che ha portato avanti le stesse argomentazioni di Cambiare Rotta. "C’era un appello regolare, le nostre lezioni le cominciamo alle 8, c’erano gli studenti. Niente di irregolare, tutto regolarissimo, si è iscritto, è un ministro, ma avrà diritto a fare gli esami come tutti", ha dichiarato Punzi. Anche il docente che ha esaminato Giuli, il professore Gaetano Lettieri, ordinario di Storia del cristianesimo e delle chiese, quindi collega di Di Cesare, ha confermato che "le porte erano aperte".

E lo stesso Lettieri ha invitato gli studenti a "ripassare gli articoli della Costituzione, l’articolo 3, l’articolo 9 e gli articoli 33 e 34", ossia quelli che "garantiscono a ogni cittadino di qualsiasi idea politica il pieno sviluppo della propria personalità e ciò che caratterizza l’università statale è concedere a ogni cittadino piena libertà di ricerca, di studio e di formazione".

E sottolineando che l'iscrizione risale a ben prima che venisse nominato ministro, ha spiegato agli studenti che "pretendere di impedire a un cittadino italiano di sostenere un esame e di compiere gli studi è fascista e qualsiasi pretesa di limitazione dei valori della Costituzione è illegale".

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