Sbloccare i crediti incagliati dei bonus immobiliari: è questa la forte volontà del governo che, in seguito alla decisione presa la scorsa settimana dal Consiglio dei ministri, per questo pomeriggio ha convocato le associazioni di categoria interessate dalla norma. Fin da subito l'esecutivo ha assicurato che si sarebbe messo in azione per avviare un confronto costruttivo e produttivo (anche tra i partiti della maggioranza), specialmente per affrontare la situazione Superbonus e sciogliere il nodo.
Il governo ha confermato la "ferma determinazione a porre rimedio agli effetti negativi della cessione del credito correlata ai bonus edilizi". Partendo dal decreto legge approvato lo scorso 16 febbraio, si lavorerà per trovare le soluzioni "più adeguate per quelle imprese del settore edilizio che hanno agito correttamente nel rispetto delle norme".
Il piano del governo
Nel pomeriggio sono stati ricevuti Ance, Confedilizia, Confindustria, Confapi, Alleanza cooperative italiane, Cna e Confartigianato. In precedenza si è tenuto l'incontro con i rappresentanti delle banche, delle imprese e dei costruttori (Associazione bancaria italiana, Cassa depositi e prestiti, Sace). La strada indicata dal governo potrebbe portare all'utilizzo degli F24: per lo sblocco dei crediti incagliati è stata data la disponibilità a intervenire mediante le banche con il meccanismo della compensazione con gli F24.
Questa possibilità dovrebbe essere resa operativa per le imprese; nel caso in cui la misura dovesse essere insufficiente allora non sarebbe esclusa l'apertura di questa ipotesi anche ai correntisti. Inoltre si è ragionato sull'opzione di consentire lo sconto in fattura per alcune fasce di reddito e per gli incapienti.
Durante il tavolo a Palazzo Chigi è intervenuto anche Giancarlo Giorgetti. "La soluzione che noi cerchiamo è sull'intero ammontare dei crediti, 110 miliardi di euro. L'urgenza ora è sullo stock dei crediti che in base alle rilevazioni dell'Agenzia delle entrate fanno riferimento alle imprese del settore edilizio, che hanno l'esistenza ad oggi di 19 miliardi circa di crediti 'incagliati'. Lo sforzo che noi facciamo oggi e nei prossimi giorni con i tavoli tecnici è come far sgonfiare questa bolla", è la dichiarazione attribuita dall'Ansa al ministro dell'Economia.
L'incontro con le associazioni
Al termine del faccia a faccia Federica Brancaccio, presidente dell'Associazione nazionale costruttori edili, si è detta contenta: "Siamo soddisfatti. Abbiamo trovato un confronto franco, una apertura e anche una grande consapevolezza da parte del governo che vanno sbloccati i crediti pregressi e quindi un'apertura sull'F24 che era una delle misure proposte da noi".
Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia, ha fatto sapere che al governo è stato chiesto "di risolvere anzitutto la questione dei crediti incagliati, che sta creando enormi problemi ai proprietari di casa, e su questo aspetto le indicazioni del ministro Giorgetti sono state confortanti".
Anche per Sergio Ventricelli, presidente di Confimi edilizia, è stato un incontro proficuo: "Abbiamo avuto un confronto schietto con il governo. È andato bene: c'è stata un'apertura importante, hanno parlato con l'Abi e quindi andiamo verso una soluzione auspicata per sbloccare i crediti per chi in questo periodo deve completare i lavori".
Al termine del vertice ha parlato pure Dario Costantini, presidente della Confederazione nazionale dell'artigianato: "Il governo metterà mano velocemente al problema dei crediti incagliati utilizzando il rapporto con le banche. Abbiamo avuto disponibilità anche in merito al caos generato in questi giorni dal decreto sull'edilizia libera e poi anche a ridiscutere binari nuovi e diversi, come aveva auspicato il premier, per gli incentivi per il futuro".
Le ipotesi sul Superbonus
Nelle ultime ore, in seguito al pressing di Forza Italia, il governo ha aperto a possibili modifiche al fine di migliorare il provvedimento. Allo studio c'è un intervento di Cassa depositi e prestiti. Tuttavia, stando a quanto appreso dall'Agi, fonti di governo hanno riferito che questa possibilità "richiede mesi ed elaborazione di strumenti complessi sotto l'aspetto finanziario". Per questo motivo "non è proponibile per risolvere nell'immediato l'urgenza".
Tra le ipotesi sul tavolo c'è anche quella della cartolarizzazione dei crediti ceduti, che potrebbe rappresentare il punto di equilibrio in grado di sbloccare la fase di stallo. Si tratterebbe di un meccanismo attraverso cui verrebbero racchiusi in un prodotto finanziario, a sua volta collocato sul mercato con società veicolo specializzate.
Un'altra opzione potrebbe essere quella delle compensazioni tramite i modelli F24 presentati in banca: lo strumento potrebbe essere utile per liberare la capienza fiscale per le banche.In precedenza si è tenuto l'incontro con i rappresentanti delle banche, delle imprese e dei costruttori (Associazione bancaria italiana, Cassa depositi e prestiti, Sace).
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