"Referendum e patrimoniale". La ricetta lacrime e sangue di Landini

Il segretario della Cgil propone il solito modello social-comunista. Prima annuncia una nuova patrimoniale e poi lancia un referendum anti-Jobs Act

"Referendum e patrimoniale". La ricetta lacrime e sangue di Landini
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Radio Cgil, a scapito delle nostre orecchie, è sempre accesa. Le proposte del sindacato “rosso” per eccellenza arrivano da tutte le parti. L’attività del segretario Maurizio Landini, sempre a nostro svantaggio, è incessante. Le sue indicazioni sono al limite del surreale. Prima la manifestazione preventiva, convocata per il 7 ottobre a Roma, contro una Legge di Bilancio che ancora non esiste. Adesso il nuovo leitmotiv targato Cgil viaggia su due binari: patrimoniale da una parte e referendum anti Jobs Act dall’altra.

Il referendum anti-Jobs Act

La nuova strategia politica del sindacato rosso arriva direttamente dalle parole del suo segretario, Maurizio Landini. Dalle colonne del Quotidiano Nazionale, in una delle sue classiche interviste, il segretario della Cgil ha rilanciato l’idea di organizzare un referendum. Il motivo è presto detto: abrogare il Jobs Act. La riforma che, più di tutte, porta la firma di Matteo Renzi e del suo governo attraverso i diversi provvedimenti legislativi varati tra il 2014 e il 2015. «Se governo e Parlamento non intervengono – ha spiegato Landini - siamo pronti nei prossimi mesi a prendere in considerazione un referendum per abrogare quelle leggi folli, compreso il Jobs Act».

La riforma introdotta dal governo Renzi, seppur lontana dalla perfezione, ha comunque inserito grosse novità come i contratti a tutele crescenti e l’abolizione dell’articolo 18 dello statuto dei lavoratori, quello che prevede il reintegro del lavoratore in caso di licenziamento. Niente da fare. Nella logica di Landini sono solo leggi “precarizzanti”. "Se è aumentata la disuguaglianza e si può essere poveri anche lavorando – sostiene il segretario - non è per colpa di chi lavora, ma per le scelte sbagliate che sono state fatte: noi stiamo chiedendo di cambiare le leggi precarizzanti fatte da tutti i governi».

La nuova patrimoniale

A promuovere la strategia intrapresa dal sindacato rosso è, nemmeno a dirlo, il Partito della Rifondazione Comunista. Il segretario nazionale del partito, Maurizio Acerbo, ne è fermamente convinto:“Sono d’accordo con la proposta di un referendum contro la precarietà – spiega – Noi di Rifondazione comunista discutiamo da tempo sulla necessità di una campagna referendaria sociale”. E i risultati elettorali, direbbero i più maliziosi, si sono visti.

Quanto alla Manovra di bilancio, il cui esame comincerà a partire da settembre, la Landini’s policy prevede lacrime e sangue. Tradotto: nuova patrimoniale in arrivo. "Le risorse – evidenzia Landini - vanno prese dove sono: serve una vera lotta all’evasione fiscale perché con 100 miliardi di evasione si deve dire basta ai condoni e ai concordati preventivi.

È il momento di tassare la rendita finanziaria e le rendite immobiliari» Gira e rigira, l’antidoto a tutti i mali, per Landini e “compagni” è sempre lo stesso: introdurre nuove tasse a spese dei contribuenti.

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