La grande truffa dei rifiuti: 16 arresti

Per anni ha curato il servizio di raccolta dei rifiuti in alcune aree di Napoli, ma Enerambiente serviva a condurre spregiudicate operazioni finanziarie inserendosi nella crisi dei rifiuti, talvolta inasprendola. Il fallimento, dichiarato dal tribunale nel febbraio scorso, è stato determinato da ammanchi per 55 milioni di euro. Per i pm, che hanno ottenuto dal gip Isabella Iaselli 16 misure cautelari, una bancarotta fraudolenta con riflessi importanti anche sulla Banca del Veneziano, che aveva concesso fidi per 120 milioni di euro, senza chiedere alcuna garanzia di solvibilità e non esercitando le tutele in favore dei soci previste per il credito cooperativo. Per questo aspetto sono stati arrestati 4 funzionari della banca.

Svuotare le casse di Enerambiente è servito a Stefano Gavioli, l’imprenditore proprietario dell’azienda, a coprire le spese personali e familiari e a corrompere chiunque potesse essergli utile a tenere in vita i contratti con Asia, la municipalizzata del servizio di raccolta dei rifiuti del Comune di Napoli.

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