Alla fine il parlamento greco ha approvato le riforme. Un sì che potrebbe costare caro a Alexis Tsipras che si ritrova il partito spaccato e 40 deputati contro, anche se gli ha permesso di ottenere il sì al terzo piano di salvataggio e la riapertura dei rubinetti da parte della Bce.
Questa mattina, intanto, i ministri delle Finanze dei 19 Paesi euro si sono riuniti in teleconferenza per giudicare le riforme approvate e dare il via ai negoziati per permettere ad Atene di avere un terzo piano di aiuti. L'Eurogruppo avrebbe quindi approvato - secondo l'agenzia Bloomberg - la proposta della Commissione di concedere un prestito ponte da 7 miliardi necessari per ripagare la Bce e saldare gli arretrati con il Fmi, che minaccia un "no" al terzo piano di salvataggio. I soldi rientreranno poi all'Unione europea entro tre mesi attraverso il fondo salva Stati Esm, che restituirà il prestito una volta partito il programma di aiuti (entro il 17 agosto). L'annuncio ufficiale sarà dato domani.
Per la Commissione Ue il voto del Parlamento greco è un "passo importante", una "maggioranza molto larga ha sostenuto il pacchetto", che è passato "in tempo e in modo soddisfacente": così un portavoce della Commissione Ue. Intanto squadre di tecnici della Troika sono attese ad Atene già lunedì prossimo in preparazione dei negoziati, che potrebbero durare un mese. Lo scopo della visita, come riferisce l’edizione online di To Vima, è quello di determinare l’attuale condizione degli istituti di credito ellenici e dell’economia del Paese per redigere quanto prima il nuovo programma e il nuovo contratto di prestito. Una delle condizioni stabilite dal Fondo monetario internazionale (Fmi) al fine di portare avanti la trattativa è quella di ottenere l’accesso ai ministeri essenziali e alla Ragioneria Centrale dello Stato.
Subito dopo anche la Bce ha dato il suo ok e ha alzato la liquidità d’emergenza (Ela) alla Grecia. "Le cose sono cambiate", dice il governatore Mario Draghi, "La Bce continua a lavorare sul
presupposto che la Grecia è, e continuerà ad essere, un membro dell’Eurozona".
Sul fronte greco, Tsipras ha deciso di "procedere il più rapidamente possibile al rimpasto di governo entro pochissimi giorni, se non addirittura già oggi", come dicono qualificate fonti greche, specificando che secondo sondaggi
riservati, il consenso per la parte di Syriza rimasta fedele al premier "è attorno al 40%". Il ministro dell'Interno greco Nikos Voutsis, però, ha annunciato che tra settembre e ottobre ci saranno nuove elezioni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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