L'ultradestra minaccia di lasciare il governo. Ma Israele e Hamas firmano la tregua

Se Israele tornerà a combattere Hamas dopo il cessate-il-fuoco, ha affermato Ben Gvir in conferenza stampa, il suo partito si offrirà di rientrare nel governo

L'ultradestra minaccia di lasciare il governo. Ma Israele e Hamas firmano la tregua
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Colpo di scena all'interno del governo Netanyahu alle prese con l'accordo di tregua con Hamas. Dopo un lungo braccio di ferro tra il premier israeliano e l'ultradestra, Itamar Ben-Gvir ha dichiarato che il suo partito Otzma Yehudit avrebbe abbandonato la coalizione se il governo avesse approvato l'accordo di cessate-il-fuoco.

"Questo accordo - ha poi dichiarato - vanificherà tutti i risultati che abbiamo garantito allo Stato di Israele", ha dichiarato Ben-Gvir aprendo il suo intervento davanti alla stampa. "L'accordo che sta prendendo forma è sconsiderato, e determinerà la fine della guerra in un momento in cui Hamas non è ancora stato sconfitto e noi non abbiamo raggiunto gli obiettivi della guerra", ha aggiunto. L'inattesa evoluzione, afferma Canale 12, avrebbe suscitato l'ira della Casa Bianca, che ha avvertito che questo giorno di ritardo porterebbe a ulteriori complicazioni nell'entrata in vigore della pausa dai combattimenti. Intanto, però, la scelta del ministro è superata dagli eventi: sono state apportate le modifiche finali all'accordo per la tregua a Gaza. Lo hanno riferito fonti ben informate ad Al Arabiya. Tutte le parti hanno firmato l'intesa.

In una conferenza stampa, Ben Gvir ha affermato che l'accordo, che include il rilascio di centinaia di prigionieri di sicurezza palestinesi da Israele, consentirà la riabilitazione dei terroristi islamisti a Gaza, ripristinando la minaccia per i residenti nelle zone di confine. Ha anche avvertito che l'accordo attuale non garantisce immediatamente il rilascio di tutti gli ostaggi detenuti a Gaza, sostenendo all'inizio di questa settimana che "sigilla il destino del resto degli ostaggi che non sono inclusi nell'accordo mortale". Se il governo tornerà a combattere Hamas dopo il cessate-il-fuoco, ha affermato Ben Gvir in conferenza stampa, il suo partito si offrirà di rientrare nel governo. Il Ministro della sicurezza nazionale israeliano minacciava da giorni di passare il Rubicone se Netanyahu avesse ceduto nei confronti di Hamas.

Giunge, tuttavia, in soccorso di Netanyahu, il leader dell'opposizione Yair Lapid, offrendo una rete di sicurezza politica per promuovere un accordo. "Dico a Benjamin Netanyahu: non abbiate paura o siate intimiditi, otterrete tutta la sicurezza di cui avete bisogno per concludere l'accordo sugli ostaggi", scrive Lapid su X. "Questo è più importante di qualsiasi disaccordo che abbiamo mai avuto.". Un'opzone che potrebbe sbloccare la situazione, anche se lascerà un'impornta pesantissima sul futuro del governo. Intanto, il Likud ha avvertito che "chiunque faccia cadere il governo di destra sarà ricordato come un'eterna disgrazia".

Secondo quanto riportato da Channel 12, l'intero governo sarebbe pronto a rinviare la votazione sull'accordo a sabato sera, il che significa che l'attuazione della tregua potrebbe non iniziare prima di lunedì.

Nel rapporto si afferma che i ministri si incontreranno come previsto domani, ma che la riunione proseguirà sabato sera. Dopo il voto, verrà pubblicato un elenco dei prigionieri di sicurezza palestinesi da liberare e gli oppositori avranno 48 ore di tempo per presentare ricorso contro tali rilasci alla Corte Suprema.

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