Hub Nato per la guerra e 75 mila soldati di più: la Germania prepara lo scudo anti Putin

Per mantenere i suoi impegni in ambito Nato e prepararsi alla minaccia russa, Berlino ha stimato di aver bisogno di altri 75mila soldati. Ma misure draconiane potrebbero essere alle porte...

Hub Nato per la guerra e 75 mila soldati di più: la Germania prepara lo scudo anti Putin
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Non è semplice per la Germania parlare di truppe e di spesa militare: tuttavia, la guerra in Ucraina sta contribuendo ormai a riscrivere tutti i paradigmi assodati in quasi ottant'anni di pace. Ed è per questo che per la Difesa tedesca non è facile ammettere di aver bisogno di altre migliaia di soldati per poter adempiere alle necessità Nato, di fronte a una Russia sempre più ostile.

La crisi della Difesa in Germania

Fino ad una trentina di anni fa, in Germania, un uomo in uniforme poteva prendersi perfino degli sputi addosso dai passanti. Singolare come la storia ora richieda almeno 75mila i soldati aggiuntivi di cui Berlino avrebbe bisogno per fronteggiare la situazione attuale, in un momento in cui il governo si arrovella per elaborare una strategia di finanziamento della Difesa, in seguito all'invasione russa dell'Ucraina. Proprio ora che, dopo una fase debole durata circa due anni, l’economia tedesca si sta lentamente riprendendo. A questo si aggiunge l'ipotesi di reintrodurre una qualche forma di servizio militare, che agita un po' tutte le burocrazie europee. Alla fine dello scorso anno, la Germania, tra l'altro, aveva effettuato un vero e proprio restyling alla propria dottrina militare strategica per la prima volta in dodici anni, con l'obiettivo preciso di trasformare i propri soldati in un esercito abile al combattimento.

Quattro anni fa, infatti, qualche settimana prima dell'esplosione della pandemia, la crisi della la crisi del Bundeswehr aveva occupato le prime pagine di tutti i quotidiani dell'Unione. Un esercito disastrato a cui si aggiungevano caccia ed elicotteri non in grado di volare, navi ferme, radar rotti. Carenza di ogni genere, perfino di biancheria intima. Ma soprattutto una crisi vocazionale che aveva colpito soprattutto l'aeronautica: i piloti, frustrati dall'impossibilità di volare, avevano iniziato ad abbandonare la divisa. Uno scempio che aveva causato non poche notti insonni a Ursula von der Leyen, quando era ministro della Difesa. Emblematico il caso dell'esercitazione Nato in Norvegia in cui un battaglione fu costretto ad usare un manico di scopa dipinto per simulare una pistola perché non ne aveva di vere.

Le previsioni per i prossimi anni

Oggi le forze di Berlino ammontano a 180mila soldati e 80mila civili. Le spese per la Difesa sono, dunque, divenuto un vero grattacapo per la coalizione a tre di Olaf Scholz, alle prese con le previsioni economiche per il prossimo anno. Due anni fa, il cancelliere aveva presentato un fondo da 100 miliardi di euro per rinnovare le forze armate: ora la Germania sarebbe pronta a rispettare il famigerato 2% del Pil in spese per la Difesa. Ma dopo i guai di bilancio all’inizio di questo anno, a Berlino ci si chiede come affrontare queste spese una volta che il fondo scadrà.

Solo un anno fa i leader dei paesi Nato avevano siglato un nuovo piano di difesa, il più consistente dalla Guerra Fredda. I piani non erano, infatti, rivisti da decenni, essendo la Russia ormai declassata a minaccia di serie B, e non di certo di tipo "esistenziale", a differenza di altre realtà, magari legate al terrorismo islamista come l'Afghanistan e l'Iraq. Rivedere questi piani, che ora considerano la Federazione russa nemico pubblico n.1, ora costa un gigantesco bagno di umiltà: la carenza di uomini, mezzi e attrezzature diventa imbarazzante, considerando che le previsioni di Berlino danno un attacco russo papabile entro il 2029. Nel gennaio scorso, infatti, era stato il ministro della difesa tedesco Boris Pistorius a ribadire come un attacco russo per ora non sia probabile ma che i suoi esperti prevedono un periodo compreso fra i 5 e gli 8 anni.

Germania, hub fondamentale in caso di guerra

Queste nuove esigenze porteranno a una vera e propria conta della serva fra gli Alleati: fra loro, la Nato valuterà quali dovranno colmare le proprie lacune e dove. Questo includerà parametri più severi per rafforzare le difese aeree, le scorte di missili a lungo raggio, ma soprattutto le capacità logistiche. Saranno soprattutto le unità di difesa aeree a essere valutate con particolare solerzia da parte dell'Alleanza: dopo la Guerra Fredda, infatti, vi è stata una generale tendenza allo smantellamento di questo lato della Difesa nazionale, nell'ottica di affrontare minacce limitate come ad esempio quella iraniana.

La Germania, durante la Guerra Fredda, possedeva 36 unità Patriot quando rappresentava la prima linea Nato su questo aspetto: ora ne arma soltanto 9.

Saranno, dunque, sufficienti solo altri 75mila soldati per colmare il divario? Un funzionario tedesco di alto livello avrebbe rivelato alla Reuters che le necessità sul campo sarebbero ben più elevate: questo perché la Germania sarebbe un hub di sosta fondamentale in caso di conflitto, a causa della propria collocazione geografica.

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