"Soglia più bassa per l'uso dell'atomica". Altro avviso di Putin alla Nato

Durante il suo viaggio in Vietnam, il presidente russo ha dichiarato che potrebbe decidere di abbassare la soglia d'uso per le armi di distruzioni di massa. Sull'Ucraina: "Mai negoziato basato sul ritiro delle truppe"

"Soglia più bassa per l'uso dell'atomica". Altro avviso di Putin alla Nato
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Durante il suo viaggio in Vietnam, il presidente Vladimir Putin ha di nuovo fatto menzione a un possibile ricorso all’armamento atomico. Durante una conferenza stampa, il leader del Cremlino ha dichiarato di star pensando a modifiche da apportare alla dottrina nucleare russa, “per abbassare la soglia per l’uso” di ordigni di distruzione di massa.

Lo zar ha aggiunto che Mosca non ha bisogno di includere nei propri piani l’attacco preventivo, “perché l'avversario verrebbe sicuramente distrutto in un contrattacco”. I riferimenti all’uso delle armi atomiche sia sul campo di battaglia, sia in funzione di deterrenza sono aumentati nel corso delle ultime settimane e hanno segnato un aumento vertiginoso della tensione tra la Federazione i Paesi Nato, primi tra tutti gli Stati Uniti.

Putin ha anche parlato estensivamente della situazione in Ucraina, affermando che la Russia non accetterà mai un negoziato di pace fondato sul ritiro delle truppe di Mosca dai territori occupati. Il leader del Cremlino ha giustificato fin dal primo giorno l’invasione affermando che le regioni di Kherson, Lugansk, Donetsk e Zaporizia appartengono storicamente alla Federazione e ne ha anche ufficializzato l’annessione con i referendum del 2022, i cui risultati non sono riconosciuti dalla comunità internazionale.

Oltre ai quattro oblast lungo i quali si snoda il fronte, un punto critico di ogni tentativo di negoziato tra le due parti è sempre stata la Crimea, la penisola che si affaccia sul Mar Nero e occupata dalla Russia nel 2014. Durante le trattative intavolate poco dopo lo scoppio del conflitto, era stato proposto di mantenerla sotto l’egida di Mosca senza il riconoscimento di Kiev, ma dopo che i tentativi di raggiungere un cessate il fuoco sono saltati, la sua liberazione è stata promessa dal presidente Volodymyr Zelensky.

Proprio riguardo al presidente ucraino, Putin si è detto convinto che i capi delle cancelliere occidentali lo “cambieranno” entro la metà del 2025, attribuendogli la colpa di tutte “le decisioni impopolari, incluso l’abbassamento dell’età di leva”. Una visione, questa, in palese contrasto con il supporto promesso al Paese invaso dagli alleati nel corso del summit di pace che si è tenuto in Svizzera.

In particolare, gli Stati Uniti hanno dichiarato che sospenderanno l’invio di sistemi di difesa aerea Patriot e dei missili intercettori ai partner della Nato che li hanno ordinati per dare “tutto ciò che abbiamo all’Ucraina fino a che le sue esigenze non saranno soddisfatte”.

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