Rischio di conflitti simultanei: la profezia sull'asse anti Occidente

La situazione potrebbe precipitare se Iran e Corea del Nord rivendicassero i loro interessi regionali spingendo l’Occidente ad una doppia reazione. E, soprattutto, se scoppiasse una guerra a Taiwan

Rischio di conflitti simultanei: la profezia sull'asse anti Occidente
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L’Europa è scossa da una guerra che va avanti ormai da più di due anni. Il conflitto ucraino è ancora in corso e, anzi, rischia di alimentare nuovi focolai di tensione coinvolgendo nuovi attori. L’esercito russo sta conquistando nuovi villaggi mentre gli Stati Uniti hanno appena fornito altri aiuti militari a Kiev con i quali potersi difendere. Anche, all'occorrenza, colpendo il territorio russo (seppur soltanto nelle aree di confine). Questo succede nel Vecchio Continente. E altrove? In Medio Oriente i riflettori continuano ad esser puntati sulla Striscia di Gaza, dove Israele è impegnato nella sua operazione militare per sconfiggere Hamas. E dove l’Iran cerca di capitalizzare il tumulto a discapito del nemico Tel Aviv. A completare il cerchio troviamo un’Asia in ebollizione: accanto alle rivendicazioni della Cina nel Mar Cinese Meridionale – qui a tener banco è in primis il dossier Taiwan – troviamo una Corea del Nord ai ferri corti con la Corea del Sud, e sempre più allineata Mosca.

Una guerra mondiale a pezzi?

Le vicende elencate sono in realtà tra loro strettamente connesse. Secondo quanto denunciato dalla Casa Bianca, infatti, la Corea del Nord avrebbe fornito alla Russia missili a corto raggio e più di un milione di munizioni, mentre l’Iran avrebbe messo sul tavolo un vasto arsenale di droni. Washington ha messo nel mirino anche il sostegno economico della Cina nei confronti di Mosca, che potrebbe avere un impatto molto profondo per il futuro a medio termine del Cremlino.

Come ha sottolineato il sito Nikkei Asian Review, la formazione di una “coalizione” o “asse” anti occidentale composta da Russia, Cina, Corea del Nord e Iran sta trasformando la guerra in Ucraina, iniziata come un braccio di ferro tra Kiev e Mosca, in un confronto più ampio che essenzialmente contrappone i quattro Paesi citati all’Occidente guidato dagli Stati Uniti. Di pari passo, anche il reciproco sostegno militare della Russia alla Corea del Nord e all’Iran è diventato più evidente, creando un circolo vizioso di crescenti tensioni in Asia e Medio Oriente.

Il rischio di conflitti simultanei

Il confronto tra il blocco occidentale e il suddetto asse si sta intensificando a un ritmo che minaccia di infiammare altre parti d’Europa e aumentare ulteriormente le tensioni in Asia e Medio Oriente. Vale la pena fare un piccolo tuffo nella storia: entrambe le guerre mondiali iniziarono in Europa per poi diffondersi rapidamente nel continente asiatico.

Da questo punto di vista, allora, è necessario monitorare se il conflitto in corso in Ucraina possa degenerare in una guerra che coinvolga la Nato (in maniera diretta ed esplicita). Nei mesi scorsi, intanto, il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, aveva avvertito che Putin avrebbe potuto attaccare l’Alleanza Atlantica entro cinque-otto anni. Il suo omologo danese, Troels Lund Poulsen, spiegava invece che ciò sarebbe potuto avvenire entro tre o cinque anni. E così via con altre stime ipotetiche.

La situazione potrebbe ulteriormente peggiorare – anche in ambito strategico – se Iran e Corea del Nord rivendicassero i loro interessi regionali spingendo l’Occidente ad una doppia reazione, e, soprattutto,

qualora scoppiasse una crisi nello Stretto di Taiwan. A quel punto, sì: ci troveremmo di fronte ad una vera e propria guerra mondiale a pezzi. Gli analisti continuano, disperati, a lanciare allarmi su allarmi.

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