Un Consiglio di sicurezza tutto in salita quello programmato ieri sera alle Nazioni Unite circa la questione siriana. I cinque membri hanno scelto una linea attendista in vista di ulteriori sviluppi. Lo hanno riferito ambasciatori che hanno preso parte alla riunione, tenuta a porte chiuse.
"Il consiglio, credo, è stato più o meno unito sulla necessità di preservare l'integrità territoriale e l'unità della Siria, garantire la protezione dei civili e assicurarsi che gli aiuti umanitari arrivino", ha dichiarato ai giornalisti Vassili Nebenzia, ambasciatore della Russia presso l'Onu, dopo la riunione di emergenza convocata proprio Mosca. La Russia era un alleato chiave di Assad, che è stato rovesciato dai ribelli islamisti nel fine settimana dopo una fulminea offensiva durata appena 11 giorni.
Da Washington, invece, il vice ambasciatore statunitense Robert Wood ha definito la situazione "molto instabile". Woods ha osservato che "quasi tutti hanno parlato della necessità che la sovranità, l'integrità territoriale e l'indipendenza della Siria siano rispettate e hanno espresso preoccupazione per la situazione umanitaria", indicando che il Consiglio sta lavorando a una dichiarazione congiunta. "L'intenzione è che il Consiglio parli con una sola voce sulla situazione in Siria", ha affermato. Entrambi gli ambasciatori hanno dichiarato che il Consiglio non ha ancora affrontato la questione della posizione da assumere nei confronti del gruppo islamista Hayat Tahrir al-Sham, che ha guidato la coalizione di ribelli che ha rovesciato Assad, e che attualmente è oggetto di sanzioni dell'Onu
L'ambasciatore cinese all'ONU, Fu Cong, ha dichiarato dopo la riunione del consiglio che "la situazione deve essere stabilizzata e deve esserci un processo politico inclusivo, e inoltre non dovrebbe verificarsi una rinascita delle forze terroristiche". Anche l'ambasciatore cinese all'ONU, Fu Cong, ha dichiarato dopo la riunione del Consiglio che "la situazione deve essere stabilizzata e deve esserci un processo politico inclusivo, e inoltre non dovrebbe verificarsi una rinascita delle forze terroristiche".
I membri del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite lavoreranno a una dichiarazione sulla Siria nei prossimi giorni, hanno affermato diplomatici statunitensi e russi, dopo un incontro a porte chiuse sulla presa della capitale Damasco da parte dei ribelli e la cacciata del presidente Assad. L'ambasciatore siriano all'ONU, Koussay Aldahhak, ha dichiarato ai giornalisti fuori dal Consiglio che la sua missione e tutte le ambasciate siriane all'estero avevano ricevuto istruzioni di continuare a svolgere il proprio lavoro e di mantenere l'istituzione statale durante il periodo di transizione.
"Adesso aspettiamo il nuovo governo, ma intanto andiamo avanti con quello attuale e con la leadership", ha detto, aggiungendo che il ministro degli Esteri siriano Bassam Sabbagh, nominato da Assad, si trova ancora a Damasco.
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