La situazione dei russi in Crimea potrebbe essere più difficile di quanto si pensasse. Il gruppo partigiano Atesh ha diffuso sul suo canale Telegram la raccomandazione dei comandanti di Mosca alle unità di difesa aerea: “Evacuate le vostre famiglie dalla Crimea”. Questa dichiarazione non è stata verificata in modo indipendente, ma è innegabile l’aumento del numero di dispositivi contraerei schierati sul ponte di Kerch, il nodo cruciale che collega le regioni di Krasnodar e Sebastopoli.
“Queste intercettazioni coincidono con il trasferimento dei sistemi di difesa aerea nell'oblast di Belgorod, che rappresenta una minaccia alla sicurezza per la Crimea, lasciandola senza la necessaria copertura”, ha commentato il gruppo Atesh. Questo “buco” nello scudo del Cremlino è stato sfruttato con successo dagli Ucraini. In particolare, i nuovi missili balistici americani Atacms si sono rivelati difficili da contrastare per i SAM russi e, nell’attacco del 10 giugno, lo Stato maggiore di Kiev ha riferito di averne danneggiati tre, oltre a radar e depositi di munizioni. In risposta, la Russia ha schierato quattro SAM-500 di ultima generazione e, secondo i partigiani attivi in Crimea, l’esercito di Vladimir Putin vorrebbe creare gruppi di difesa mobili equipaggiati con cannoni automatici a doppia canna ZU-23-3 per distruggere i droni.
Russia continues to bulk up its defenses of the vital Crimean bridge in Kerch
— Naval News (@navalnewscom) June 14, 2024
By @CovertShores https://t.co/TVJxlQE9W8
Inoltre, stando alle immagini satellitari pubblicate da Navalnews, le forze di Mosca avrebbero anche posizionato alcune chiatte che possono essere rimorchiate in avanti per bloccare completamente il canale sotto il ponte, in caso di necessità. Dall’inizio della guerra, gli ucraini hanno colpito la struttura due volte. Nell’ottobre del 2022, una bomba nascosta in un camion è riuscita a danneggiare le parte ferroviaria, mentre nel luglio 2023 il blitz è stato effettuato grazie a un drone navale “Sea Baby” pilotato da remoto.
Il ponte di Kerch è sia un’arteria fondamentale per l’invasione russa di Kiev, sia un simbolo politico per il Cremlino. È stato costruito nel 2016 in seguito all’annessione della penisola e, dal febbraio 2022, è diventato un obiettivo prioritario delle forze ucraine. Se esso fosse reso inagibile, infatti, le truppe di Mosca sarebbero costrette a rallentare la loro avanzata che, al momento, sta proseguendo lenta e costante nel Donbass.
Nell’ultimo periodo, diversi villaggi sono caduti sotto il controllo dei russi, che stanno puntando sulla città di Chasiv Yar, punto focale delle difese di Kiev nella regione. Contemporaneamente, proseguono anche i combattimenti nella regione di Kharkiv, dove l’esercito di Putin a lanciato un’offensiva a maggio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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