L'incidente aereo di Tver in cui - secondo le autorità russe - avrebbero perso la vita Evgenij Prigozhin e altre nove persone ha aperto dubbi sul futuro del gruppo Wagner. La cui permanenza in Bielorussia è per la Polonia e i Paesi baltici fonte di fibrillazioni e tensioni, tanto condivise nella Nato da portare addirittura l'ambasciata Usa a consigliare i connazionali di lasciare il Paese. Mentre nella giornata di oggi la Lituania ha chiuso due dei quattro varchi rimasti aperti al confine col Paese ex sovietico, a destare scalpore sono state le parole del ministro dell'Interno del governo conservatore polacco, Mariusz Kaminski.
Kaminski ha detto oggi in una conferenza stampa al suo dicastero dopo aver incontrato i suoi omologhi di Lituania, Estonia e Lettonia che "se si verificasse un incidente critico, indipendentemente dal fatto che avvenga al confine polacco o lituano, reagiremo immediatamente. Tutti i valichi di frontiera aperti finora verranno chiusi". La Polonia condivide tra foresta di Bialoweza, fiume Bug e altre aree il più vasto confine con la Bielorussia tra i Paesi della Nato. E dopo aver aumentato la presenza militare ai confini con la Bielorussia temendo un incidente legato a un possibile uso ibrido di una crisi migratoria, ora teme provocazioni della Wagner attorno al confine.
Per Kaminski la bomba migratoria potrebbe intrecciarsi con la crisi che un'azione a sorpresa dei mercenari potrebbe inaugurare, con o senza l'avallo del presidente Alexander Lukashenko e vuole che la Bielorussia disinneschi la minaccia: "Chiediamo alle autorità di Minsk che il Gruppo Wagner lasci immediatamente il territorio della Bielorussia e che i migranti illegali lascino immediatamente la zona di confine e siano rimandati nei loro paesi d'origine". La Polonia da tempo tiene un elevato livello d'allarme verso Minsk e la notizia della presunta morte di Prigozhin, che per le autorità russe sarebbe stata confermata dai test del Dna, apre alla prospettiva di un'anarchia militare tra i suoi mercenari. E dunque al rischio di un'escalation al confine. Timori che riflettono le posizioni del ministro della Difesa lituano, Arvydas Anusauskas che ieri, nel corso di una visita al confine con la Bielorussia, ha dichiarato di ritenere le "divisioni emerse nella Wagner" dopo l'affaire Prigozhin "destabilizzanti e pericolose".
A questo timore può aver contribuito anche l'intervento di Lukashenko che ha certificato in 10mila unità il numero di mercenari presenti, secondo le stime di Minsk, sul suolo bielorusso. Unitamente al percepito clima d'assedio che vive la Polonia tra continue scoperte di infiltrazioni di spie russe e minacce ibride interne. Tra il 25 e il 26 agosto è andato in scena un cyberattacco alla rete di comunicazione ferroviaria nazionale che ha creato disagi al traffico notturno nel nord-ovest del Paese, imputato dalle autorità di Varsavia a Russia e Bielorussia: "Sappiamo che da alcuni mesi ci sono tentativi di destabilizzare lo Stato polacco. Tali tentativi sono stati intrapresi dalla Federazione russa in collaborazione con la Bielorussia", ha dichiarato all'agenzia Pap il vice coordinatore dei servizi segreti polacchi Stanislaw Zaryn. Due persone, giovani di 24 e 29 anni, sono stati arrestati come sospetti.
Il timore di Varsavia è che Wagner possa agire come catalizzatrice di attacchi di questo tipo. Mettendo a repentaglio la sicurezza pubblica del Paese e il sostegno all'Ucraina. Un'eventualità a cui la Polonia è pronta a rispondere con ogni mezzo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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