Spionaggio, propaganda e repressione: così la Stasi di Hamas controllava Gaza

L'intelligence israeliana ha scoperto l'esistenza di una forza controllata da Yahya Sinwar, incaricata di spiare sui palestinesi e sopprimere qualunque forma di dissenso

Spionaggio, propaganda e repressione: così la Stasi di Hamas controllava Gaza
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I terroristi di Hamas non hanno dominato sui palestinesi solamente con l’esplicita oppressione delle brigate al-Qassam e delle forze dell’ordine. Secondo numerosi documenti ottenuti dall’intelligence israeliana e visionati dal New York Times, il capo dell’organizzazione Yahya Sinwar ha comandato direttamente per anni un distaccamento di polizia segreta che sorvegliava gli abitanti dell’exclave e compilava dossier su giovani, giornalisti e persone che mettevano in discussione il governo.

L’unità era nota come Servizio di sicurezza generale e si basava su una rete di informatori nascosti tra la popolazione. Stando a quanto riportato dal quotidiano statunitense, molti residenti della Striscia sono finiti nel mirino di questo corpo segreto per aver partecipato a proteste o aver criticato pubblicamente Hamas. Alcuni sono stati addirittura pedinati perché sospettati di intrattenere relazioni romantiche fuori dai vincoli matrimoniali. Queste rivelazioni solo l’ennesima dimostrazione del fatto che l’organizzazione terroristica, pur dichiarando di operare per il bene dei palestinesi, non è mai stata disposta a tollerare il benché minimo dissenso.

Questo Servizio di sicurezza generale è esattamente come la Stasi della Germania Est”, ha commentato Michael Milshtein, un’ex ufficiale dell’intelligence militare israeliana specializzato negli affari palestinesi. “Ha sempre un occhio nelle strade”. Prima del conflitto con Tel Aviv, l’unità poteva contare su un budget mensile di 120mila dollari ed era composta da 856 persone, 160 delle quali erano pagate per diffondere la propaganda di Hamas. Non è noto se questa organizzazione sia attualmente ancora attiva e in che capacità, considerando i numerosi colpi alla gerarchia militare e alle capacità governative del movimento islamista inflitti dalle forze ebraiche nel corso degli ultimi mesi.

Tre ufficiali dell’intelligence israeliana hanno riferito al New York Times di essere entrati in possesso di una presentazione dell’unità creata appositamente per Yahya Sinwar, il capo di Hamas nella Striscia, in cui ne vengono elencati i compiti principali: protezione degli affiliati, delle proprietà e dei leader del gruppo terroristico, repressione delle proteste, supportare le decisioni dei quadri dirigenti, diffusione della propaganda e diffamazione di oppositori politici. Gli agenti del Servizio di sicurezza generale, inoltre, tenevano d’occhio anche i membri della Jihad islamica palestinese, gruppo affiliato ad Hamas nella Striscia.

Le funzioni di questa polizia segreta erano dunque molto similia quelle dei servizi di sicurezza di Paesi come la

Siria, dove essi sono stati usati per reprimere il dissenso. La differenza principale era l’utilizzo di tattiche come la censura, l’intimidazione e i pedinamenti invece della violenza fisica.

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