Kiev punta sui missili "FrankenSam": come funziona lo scudo coi pezzi sovietici Archer

L'Ucraina a messo a punto un nuovo sistema d'arma ibrido che sfrutta vecchi missili sovietici per colpire droni ed elicotteri. Potrebbe essere schierato a difesa delle infrastrutture critiche minacciate dai raid di Mosca

Kiev punta sui missili "FrankenSam": come funziona lo scudo coi pezzi sovietici Archer
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Kiev ha adattato dei missili di epoca sovietica già presenti nei suoi arsenali per sviluppare quello che sembra essere un nuovo sistema "fai da te", e difendere il suo spazio aereo in assenza di nuove risorse. Il sistema è basato sui missili impiegati dagli aerei da caccia, e rappresenta l'ennesimo esempio della capacità di adattarsi allo scenario di guerra dove la necessità fa virtù.

L'Ucraina ha svelato un nuovo sistema di difesa aerea del tipo "FrankenSam", una particolare categoria ibrida che le consente di adattare armi già a disposizione negli arsenali per sviluppare soluzioni che possano contribuire rapidamente alle difese aeree di cui ha ha un continuo e disperato bisogno.

Il nuovo sistema è basato sugli R-73, o "Archer" secondo la denominazione Nato, dei missili a ricerca di calore di epoca sovietica impiegati dai caccia Su-27 e MiG-29 che costituivano il nerbo della flotta aerea ucraina prima dell'arrivo dei jet occidentali. Questi missili, riadattati per intercettare minacce aeree da terra, sono comparsi sui lanciatori di una torretta con binari istallata su un mezzo non meglio identificato, probabilmente un semovente o un rimorchio trainato, ma l'esperienza insegna che questo tipo di torretta potrebbe essere istallato su una vasta gamma di mezzi impiegati da Kiev.

I missili R-73 e il sistema di lancio binario erano già comparsi su un particolare tipo di drone navale impiegati dal Commando 13 del Gur, i Sea Dragon, appositamente sviluppati dagli ucraini per scortare i droni kamikaze e abbattere gli elicotteri da combattimento inviati dai russi come "cacciatori di droni".

"Nonostante l'età avanzata dell'equipaggiamento e le sue limitate caratteristiche tattiche e tecniche, troviamo opportunità di modernizzazione e implementazione degli ultimi approcci", ha affermato il comandante della 3a Brigata d'assalto separata di difesa aerea e missilistica che si ritiene aver sviluppato e schierato il nuovo sistema.

I sistemi di difesa ibridi di Kiev

Secondo gli analisti questi sistemi ibridi potrebbero adattarsi al lancio di altri missili impiegati abitualmente dai caccia, come gli Asraam e i Sidewinders di fabbricazione statunitense, missili che l'Ucraina ha ricevuto delle tranche di aiuti, ma è giusto ricordare che un simile ripiego può essere efficace nell'affrontare minacce come i droni kamikaze a lungo raggio russi, e gli elicotteri da combattimento, mentre potrebbe rivelarsi poco efficace di fronte a sistemi d'arma più sofisticati.

I nuovi "FrankenSam" basati sui missili R-73 potrebbero essere destinati all'impiego "statico", dunque posti a difesa di infrastrutture critiche per il disimpegno e il rischieramento strategico di sistemi antiaerei più ambiti, come le batterie di missili Patriot. Gli R-73 possono ingaggiare velivoli ad ala fissa, oltre che ad ala rotante, ma difficilmente potrebbero avere la fortuna di intercettare un MiG-31 e i suoi missili balistici aviolanciati ipersonici Kinzhal.

Ragione per cui l'Ucraina continua a chiedere all'Occidente difese aeree aggiuntive, mentre trovare soluzioni "fai da te" che comunque potrebbero arrivare al punto di svuotare gli arsenali di epoca sovietica e restare a corto di munizioni.

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